Home 01net Focus Dispositivi: nei pc vince il premium, negli smartphone il low cost

Dispositivi: nei pc vince il premium, negli smartphone il low cost

2,4 miliardi. Questo è, nelle visioni di Gartner, il numero di dispositivi – categoria onnicomprensiva nella quale la società di ricerca fa rientrare pc, tablet, dispositivi ultramobile e telefoni – che verranno consegnati in tutto il mondo nel corso di questo 2016.
Un totale importante, che comunque non arriva a registrare un incremento superiore al 2 per cento (1,9 per la precisione), rispetto all’anno precedente.
Anzi, in termini di valore, e a cambio costante, parliamo di un mercato per la prima volta nella sua storia in leggera contrazione (-0,5 per cento).
Guardare ai mercati emergenti non basta più, è la prima considerazione che arriva da Gartner: siamo in presenza di mercati saturi, nei quali le condizioni economiche rappresentano la leva positiva o negativa che guida la spesa tecnologica dei consumatori.
E in ogni caso, la propensione all’acquisto è diversa in base alle tipologie di prodotto prese in considerazione.

Nei pc ultramobile e Windows 10 sono la carta vincente

Partiamo dai pc.
Se prendiamo in considerazione le configurazioni tradizionali, il comparto inevitabilmente in contrazione: dai 246 milioni di unità del 2015 si dovrebbe scendere a 232 quest’anno, a 226 milioni nel 2017, a 219 nel 2018.
La compensazione, fortunatamente, arriva dal segmento degli ultramobile di fascia alta, destinati a salire da 45 a 55 milioni nel corso di quest’anno, per poi raggiungere i 92 milioni di unità nel 2018.
Questa compensazione fa si che se il 2016 ancora sarà in leggera flessione sul 2015, 287 milioni di unità contro i 290 di un anno fa, il comparto tornerà a crescere nel 2017 e nel 2018, raggiungendo i 312 milioni di macchine.
Si parla di un processo di adozione interessante per Windows 10, per il quale Gartner prevede tassi di accelerazione superiori a quelli registrati dagli altri sistemi operativi Microsoft.

Le imprese ci credono

Cosa del resto confermata anche da un recente studio condotto dalla stessa società di ricerca su 3.000 responsabili aziendali, dal quale emerge l’80 per cento delle aziende dovrebbero aver completato le fasi di test del nuovo sistema operativo entro i prossimi 12 mesi e che addirittura il 60 per cento conta di farlo entro la prima metà di quest’anno.
Se le roadmap di test fossero confermate, la fase di migrazione vera e propria potrebbe iniziare verso la fine dell’anno in corso. Questa migrazione dovrebbe riflettersi anche sull’adozione dei dispositvi, con un appeal importante segnalato sui modelli 2 in 1.

La sfida della differenziazione

Qualcosa di diverso si nota invece sul fronte della telefonia.
I dispositivi mobile restano in crescita costante, 1,910 miliardi nel 2015 destinati a salire a 1,959 quest’anno, fino a varcare la soglia dei 2 miliardi di unità nel 2018.
Stiamo assistendo alla graduale scomparsa dei cosiddetti feature phone, destinati a essere sostituiti dagli smartphone: già alla fine di quest’anno il rapporto è 82 a 18 a favore degli smartphone, che mettono a segno un +12 per cento anno su anno.
Il punto però che le propensioni di acquisto dei consumatori sono maggiormente orientate ai modelli più basici. Nel momento in cui sempre più vendor tendono a integrare un numero crescente di funzionalità nei loro modelli di fascia entry, per il consumatore c’è meno necessità di guardare a modelli premium per il suo acquisto.
In questo caso, la discriminante sarà la differenziazione e soprattutto sul fronte Android il prossimo Mobile World Congress di Barcellona sarà il momento di vedere chi e con quali modelli si cimenterà in questa non semplice sfida.

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