Quelle soluzioni che “dirigono” i talenti

Diverse sono le tendenze in atto in questo settore: da una parte l’esternalizzazione delle procedure standard, dall’altra il management del personale attraverso portali unificati e completi, ma anche…

C’è molta attenzione in area Hr, perché anche i Cio hanno l’incarico di gestire in maniera ottimizzata il capitale umano. Così, forse, avrà migliori chance chi offrirà meno paghe e stipendi, a favore di una gestione del personale in un’ottica anche di collaboration. Sta di fatto che il mercato mondiale dello Human capital management (Hcm) e delle applicazioni di gestione paghe, secondo Idc, ha registrato un deciso incremento nel 2006, passando dai 5,22 miliardi di dollari del 2005 a 5,69 miliardi.

Lo stesso analista stima che a consuntivo 2007 il giro d’affari abbia raggiunto poco meno di 6,2 miliardi di dollari. Al suo interno, le soluzioni di gestione dei talenti costituiscono la parte preponderante: infatti il giro d’affari a livello mondiale, secondo Yankee Group, è stato pari a 2,3 miliardi di dollari nel 2006, con previsioni di crescita a 4 miliardi di dollari nel 2009 (corrispondenti a un tasso medio annuo di incremento, Cagr, del 26%).
 
Ovviamente, le aziende statunitensi ed europee sono quelle che spendono di più per queste tecnologie. In Europa, in particolare, l’analista ipotizza una crescita consistente nelle tecnologie di gestione delle attività di reclutamento e formazione, soprattutto a causa della crescente carenza di professionisti e, in particolare, nell’ottica dello sviluppo interno dei percorsi di carriera.

I segmenti a maggior tasso di crescita nei prossimi tre anni saranno il performance e il succession management (+28%), seguiti dalla gestione del reclutamento (+22,8%), da quella dei compensi (+ 19,6%) e dalla formazione (+19,5%). Chi utilizza queste soluzioni lo fa soprattutto in ottica tattica, spinto più che altro da considerazioni di carattere economico, legate alla riduzione dei costi che, nel caso della gestione dei talenti, è abbastanza immediata. La maggior parte degli sforzi è concentrata sulla gestione del ciclo di vita delle carriere, dall’acquisizione dei talenti alla gestione dei compensi,dallo sviluppo della leadership alla pianificazione del percorso professionale.

In questo contesto è sicuramente fuor di dubbio che la strada intrapresa da molti clienti sia quella dell’esternalizzazione. I motivi sono presto detti: queste attività, infatti, sono piuttosto onerose per le medie e grandi aziende, specie se al loro interno sono costrette a tenere traccia degli aggiornamenti di una pluralità di contratti nazionali di lavoro. Per contro, l’elaborazione di paghe e contributi è considerata una commodity che, però, richiede la predisposizione di un’infrastruttura e l’assunzione di personale ad hoc. Infrastruttura (server, connettività e software) che, spesso, deve essere tarata sui picchi di lavoro, che tipicamente si hanno intorno al 20/25 di ogni mese.
 
«Ecco perché c’è molto margine per le aziende che sanno far bene queste attività – esordisce Roberto Gamerro, direttore generale di Byte -. Noi siamo oramai interamente focalizzati sul business delle Hr, perché nel corso dell’anno abbiamo ceduto a Borsa Italiana tutte le attività non-core, legate alla gestione titoli, che in passato ci tenevano impegnate ».

Ma anche la formula d’offerta del software a servizio (Saas) sembra particolarmente adatta alle incombenze legate all’amministrazione di presenze, paghe, budget e contributi. «Abbiamo oltre 50 clienti gestiti con questa modalità – sostiene Armando Mantovani, direttore marketing di Byte -. Particolarmente apprezzata è l’opportunità di processare le richieste in tempo quasi reale, a fronte di picchi della domanda, sfruttando la virtualizzazione della potenza di calcolo del nostro data center di Torino. Il vero problema è che facciamo fatica a trovare personale disposto a lavorare con noi, specie nel data entry».
 
«Il cliente si muove verso queste soluzioni inizialmente spinto da considerazioni di carattere puramente economico – conclude Gamerro -. Tuttavia, in seconda battuta si rende conto che l’opportunità di sollevarsi da queste incombenze e, soprattutto, di risparmiare sull’infrastruttura It necessaria a supportarle, sono il beneficio più apprezzato».

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