I report trimestrali di Idc e Gartner segnalano crescite rallentate. Colpa dell’Europa, distratta da eccessi di inventario e dalla febbre dei mondiali di calcio.
Sarà stata davvero colpa del Campionato mondiale di calcio, come sostiene Idc?
Di sicuro una certa distrazione nell’ultimo mese del secondo trimestre ha un po’ penalizzato l’andamento del mercato mondiale dei personal computer. Distrazione che, unita alle ormai consuete preoccupazioni per le contingenze economiche, ha finito per rappresentare un freno alla crescita del comparto.
Se in questa situazione Idc e Gartner non sono esattamente concordi nel valutare l’andamento della trimestrale – la prima ritorna a una crescita a una cifra con un +9,5 % rispetto al pari periodo dell’anno precedente, mentre la seconda resta ancorata a un più confortante +11% – entrambe le società di analisi puntano il dito contro l’Europa, considerata il vero collo di bottiglia degli ultimi tre mesi.
Secondo Idc, complice per l’appunto la febbre dei mondiali e un certo eccesso di inventario, le consegne sono cresciute solo del 7%, vale a dire la metà rispetto al primo trimestre dell’anno e in ogni caso ben al di sotto di quel +12% fissato come tetto raggiungibile.
Più 7% anche per Gartner, che lascia perdere i mondiali e notifica un eccesso superiore alla norma di beni finiti.
Non che gli Stati Uniti si comportino meglio, visto che mettono a segno un +6,1% secondo Idc e un + 6,4% secondo Gartner grazie al significativo downpricing.
Va però riconosciuto che nel trimestre precedente le crescite statunitensi non avevano toccato l’8%.
Quanto alla classifica dei produttori, resta la prima posizione di Dell, che cresce poco più del mercato per entrambe le società di analisi.
Secondo, terzo e quarto posto per Hp, Lenovo e Acer, che secondo Idc crescono rispettivamente del 13, del 12,8 e del 35,7%, in questo caso grazie soprattutto ai nuovi sforzi al di fuori dei tradizionali mercati di riferimento.
