La Scozia regno dei pirati casalinghi

Li chiamano social entrepreneur e copiano senza sosta per amici, colleghi e vicini

Li chiamano pirati casalinghi. Sono quelli che nelle stanze domestiche si
fanno la copia di un cd o un Dvd. Il ragazzino che copia il videogame è un
esempio classico. Generalmente sfuggono alle rilevazioni delle indagini sulla
pirateria anche se sono in molti a sostenere che il loro numero non è per nulla
esiguo. Adesso però, almeno in Gran Bretagna sembrano diventati una piaga
sociale.

La Federazione contro il furto di copyright di
sua Maestà ha infatti dichiarato che i pirati casalinghi sono ormai la
maggioranza
delle persone coinvolte nelle loro investigazioni.


Soprattutto in Scozia mediamente ogni settimana un paio di case sono visitate
con successo dagli investigatori che scoprono decine di “social
entrepreneur”
. Si tratta di persone che, nonostante rischino pesanti
condanne fino a dieci anni di carcere, non esitano a copiare a man bassa, film,
videogame e musica per i loro vicini, gli amici o i colleghi. La situazione è
tale che Pat Fersuson, uno degli investigatori della Federazione, si è spinto ad
affermare che “Quasi in ogni via di ogni città c’è qualcuno che sta
copiando un cd”
. E che soprattutto sta facendo un sacco di soldi
facendo perdere contemporaneamente circa quattrocento milioni di sterline
all’industria cinematografica britannica.



Tutto questo in un Paese che, secondo le indagini
della Business software association, vanta uno dei tassi di pirateria
più bassi
d’Europa. Il 17% contro il 50% dell’Italia.
Ma Bsa si occupa in particolare del software professionale. Con il consumer la
percentuale sarebbe molto più alta. Soprattutto in Scozia.

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