Banner e motori di ricerca. E la pubblicità in rete vola

I risultati di Nielesen assegnano una crescita del 18% all’advertising su Internet per il 2005

Il 2005 si chiude positivamente per la pubblicità on line. L’anno che ha
segnato l’entrata dell’advertising su Internet nelle rilevazioni di Nielsen
mette a segno una crescita del 18% rispetto al 2004. Secondo i dati di
Nielsen Media Research
, in collaborazione con Iab Italia e
Assointernet, banner e affini hanno raccolto 137 milioni di euro registrando una
performance decisamente superiore al totale dei mezzi classici (tv, stampa,
radio, affissioni e cinema) che chiudono l’anno con un segno positivo del
2,8%.




Il primo settore per investimento
è quello delle Telecomunicazioni
che, con una spesa di circa 16,6 milioni di euro, rappresenta il 12,1% del totale advertising in rete. Seguono Finanza/assicurazioni (11,3%), Media/editoria (10,8%), Servizi professionali (8,9%) e Tempo libero (8,7%). Marginale invece la presenza del Largo consumo: Alimentari, Bevande/alcoolici, Prodotti per gestione casa e toiletries sui mezzi classici rappresentano il comparto più importante (29,5%) mentre sulla rete raggiungono solo il 4%.
I
banner rimangono la tipologia pubblicitaria
più utilizzata con il 38,9%
della comunicazione su Internet per un valore di circa 53 milioni di euro.
Elevato anche l’interesse per sponsorship e bottoni (18,2%) e per le keywords
(13,1%). Per quanto riguarda i banner, il settore che ne fa più uso è quello
delle Tlc, con circa 4,4 miliardi di impression. Seguono il Tempo libero con
circa 4,1 miliardi e Finanza/assicurazioni con 3,5 miliardi. La tipologia
pubblicitaria delle newsletter/e-mail viene usata prevalentemente per
comunicazioni del settore Turismo/viaggi che con i suoi quasi 4,4 miliardi di
invii rappresenta il 26,1%. I settori Enti/istituzioni e toiletries si
distinguono per l’utilizzo dell’sms: nel 2005 ne hanno inviati rispettivamente
1,3 e 1,2 milioni, mentre gli altri settori non superano i 600 mila.




Circa il 50% del numero di click
ottenuti

dalle keywords si spartisce tra i settori Finanza/assicurazioni e Servizi professionali. Le Tlc sono, per numero di giorni pianificati, ancora al primo posto per sponsorship e bottoni; seguono, a distanza, Media/editoria, Finanza/assicurazioni e Servizi professionali. Le aziende che fanno comunicazione su Internet sono 1.762 con un investimento medio di circa 78 mila euro.

“Un risultato quello del 2005 in linea con le nostre aspettative e comunque davvero soddisfacente – ha dichiarato Layla Pavone, Presidente di Iab Italia –. Credo sia anche importante a chiusura di un anno davvero interessante per lo sviluppo dei media interattivi fare un focus sul comparto relativo ai motori di ricerca e quindi al keyword advertising, che, grazie alle logiche legate ad un modello di business “pay per click” , si è rivelato un mezzo di grande appeal per le campagne con obiettivi di direct response.



La piccola e media impresa
italiana
ha immediatamente compreso le opportunità di comunicazione di
questo veicolo pubblicitario, al quale è possibile accedere con budget molto
piccoli, e che per questo motivo ha generato volumi di investimento molto
importanti. Isolando gli investimenti in keyword advertising rilevati da Nielsen
Media Research pari a circa 18 milioni di euro e sommando a essi la raccolta
diretta dei principali tre operatori specializzati in questo ambito, che quindi
non viene intermediata dalle concessionarie di pubblicità/editori online
attraverso rapporti di partnership, si arriva ad una stima di circa ottanta
milioni di euro. Quindi volendo avere un’overview più ampia del mercato la stima
totale degli investimenti pubblicitari online arriva a circa duecento milioni di
euro. Nonostante il nostro mercato presenti dei livelli di crescita
relativamente agli investimenti online nettamente inferiori agli altri
principali Paesi europei, il trend di crescita inizia ad essere
rilevante
soprattutto se confrontato con le crescite dei media
tradizionali. La stima di crescita degli investimenti online che faccio per il
2006 è di circa il 30% ad esclusione del comparto motori di ricerca che, per le
motivazioni precedentemente addotte, cresceranno presumibilmente più del
50%”
.

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