P2p sotto accusa anche in Italia

La Fimi comunica che sono partite otto nuove azioni penali contro utilizzatori illegali di sistemi di file sharing

La lotta contro l’utilizzo abusivo di sistemi p2p tocca anche l’Italia.
L’industria discografica ha annunciato una nuova operazione che fa salire a
3.800 le azioni legali intraprese contro il download illegale. Soltanto che
stavolta non si parla solo di Usa o altri Paesi, ma l’inchiesta tocca anche
l’Italia. Secondo quando comunicato dalla Fimi (Federazione dell’industria
musicale) “in Italia sono otto le nuove azioni penali su
utilizzatori illegali dei maggiori sistemi p2. Sono 126 i soggetti denunciati
dal 2004 ad oggi per violazione della legge sul diritto d’autore tramite
l’utilizzo abusivo di programmi di file-sharing”.


L’azione condotta dalla Ifpi, Federazione internazionale dei produttori
fonografici, ha coinvolto i principali siti di file sharing come Kazaa, Gnutella e altri e si è allargata per la prima volta anche ad altri paesi come Svezia, Argentina, Svizzera, Hong Kong e Singapore.

Intanto negli Stati Uniti nei giorni scorsi l’industria
discografica ha raggiunto un accordo con Grokster, uno dei siti di p2p, che
chiuderà per ricominciare l’attività in modo legale sull’onda di iTunes di
Apple.

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