Anche la società toscana ha deciso di separare le attività a volume da quelle a valore
Volume e valore pari non sono. E così anche la toscana ComputerGross ha
deciso di separare le attività che stanno alla base di questi due business,
organizzando una vera propria business unit, la ComputerGross Express, per le vendite a volume e, un centro di attività dedicato, la Computer Gross ValueNet, per la proposizione a valore. L’operatività è prevista sin da subito. Ma sarà il nuovo anno a lanciare con decisione la riorganizzazione.
Un passaggio necessario, riflette Paolo Castellacci, presidente di ComputerGross, che segue anche un po’ la logica di riposizionamento dei prodotti di casa Ibm. Ma anche di altri operatori della distribuzione che stanno comunque facendo i conti con un mercato che non è ancora affatto brillante.
“L’offerta a volume ci sta, comunque, dando soddisfazioni – commenta
Castellacci –. Ed è in quest’area che siamo maggiormente cresciuti”. Si
parla per fine anno di chiudere con un rinforzo del proprio giro di affari del
12-15% in più. Complice di questo successo anche le attività di ecommerce sempre
più spinte e un sistema ad aste telematiche ideato da
ComputerGross per i propri rivenditori.
“Una volta al settimana lanciamo
un’offerta su prodotti selezionati assieme ai vendor – spiega il presidente
–. La gente lo prende un po’ come un gioco, ma abbiamo avuto anche punte di
collegamento di 1600 persone”.
Sul valore, invece, Castellacci ritiene che si debba iniziare a riflettere
bene sugli usi e costumi dei clienti. “Il mondo applicativo è in forte
sofferenza – spiega -. Il cliente fa fatica a pagare tutto ciò che
è standard. E pure la manutenzione. In più il canale non è poi così
preparato tecnologicamente. Noi gli diamo una mano con personale
dedicato. Ma queste attività sono costose, e i margini sempre più risicati”.
Soluzione? A Empoli la stanno studiando. E a breve dovremmo essere in
grado di raccontarvi come.
