Marconi ancora in difficoltà

Il primo trimestre del nuovo esercizio fiscale si è chiuso con una perdita netta di 88 milioni di sterline, che è inferiore a quella di un anno fa, ma viene comunque giudicata deludente perché non assorbe i drastici tagli dei costi effettuati in questi mesi.

28 agosto 2003 Perdurano le “difficili condizioni di mercato” per Marconi, che ha chiuso ancora in perdita il primo trimestre del nuovo esercizio fiscale e ha già avvisato che i costi di ristrutturazione saranno di 15 milioni di sterline più alti del previsto. Colpa del mercato degli strumenti di telecomunicazioni, dicono i dirigenti della società britannica, e di un volume di spesa della clientela ancora poco dinamico.

Il primo quarter 2004 si è così chiuso con una perdita netta di 88 milioni di sterline e un fatturato in calo del 31% (367 milioni di sterline) rispetto allo stesso periodo di un anno fa. I costi di ristrutturazione totali ammontano a 30 milioni di sterline, ovvero quasi il doppio rispetto a quanto inizialmente stimato. Il deficit è inferiore in rapporto a quello di 346 milioni di sterline registrato un anno fa, ma il risultato è giudicato comunque deludente, perché ottenuto dopo una pesante operazione di risparmio di costi, passata per pesanti tagli di organico e la vendita di attività non core. Ricordiamo che Marconi contava su un totale di 56mila dipendenti nel 2001, mentre ora, dopo il più recente piano di ristrutturazione, prevede di scendere a 13mila entro marzo 2004.

Guardando avanti, il ceo della società, Mike Parton, prevede un recupero delle vendite a partire dal trimestre in corso, contando sul fatto che molti clienti dovranno investire almeno in programmi di manutenzione.

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