Si stanno moltiplicando i casi di sistemi basati su tecnologia standard che, grazie alle funzioni hardware, fanno da abilitatori alla disponibilità delle applicazioni. È il caso, qui, dei server di Stratus e Nec. Il software per l’high availability trova nuova linfa in Linux, come dice Candle.
Stratus Technologies ha recentemente reso disponibile lo Stratus ftServer 3300, un sistema entry level per aziende che vogliono dare disponibilità continua alle proprie applicazioni o ai processi critici di business. Il server, con form factor di 4U, è ottimizzato per Windows 2000 e pronto per il nuovo Windows Server 2003. Come dice il country manager della società, Massimo Bartolini, "si tratta di un server tradizionale, solo che è completamente fault tolerant, mentre la nostra concorrenza continua a fare cluster". Quale sarebbe la differenza? "Quello che conta – spiega Bartolini – è il costo di gestione dellapplicazione ad alta disponibilità, che seguendo la strada software, il clustering, è alto, mentre nel nostro caso la fault tolerance viene risolta a livello hardware".
Gli ftServer 3300 (Stratus, per ammissione di Bartolini, conta di venderne qualche centinaio questanno) hanno una o due vie Smp Intel Xeon 2.4 GHz con Hyper-Threading (non dimentichiamo che Intel è fra gli azionisti della società) e forniscono una continuità di servizio del 99,999%, supportando fino a 3 Gb di memoria, utilizzando dischi Scsi Ultra3 e integrando Ethernet 10/100 e Gigabit Ethernet.
I tre componenti con cui Stratus ottiene la continuità del servizio sono la tecnologia Lockstep, con componenti hardware ridondati processano le stesse istruzioni allo stesso tempo, un software di sicurezza, sviluppato in proprio, e larchitettura ActiveService, che controlla costantemente le proprie operazioni, anche con supporto remoto, che permette ai tecnici del servizio di diagnosticare, trovare guasti e risolvere problemi online nel 95% dei casi.
Il prezzo del ftServer 3300 è paragonabile a quello del precedente modello 3200, che sostituisce, ma con dimensioni dimezzate, con una potenza elaborativa quasi tripla e con un Front Side Bus di quattro volte più veloce. Un hardware che, ammette Bartolini, "costa il 20-30% in più di un cluster tradizionale, ma che abilita, da subito, al Tco dellapplicazione, dato che su questo sistema basta una sola copia, per esempio, di un database, anziché due, come nel caso del clustering". I costi di licenza, quindi, vengono subito dimezzati.
I sistemi Stratus sono venduti in Italia da system integrator come Getronics, Tc Sistema, N&Ts, prevalentemente per sostenere applicazioni critiche, come i Pos, i magazzini automatici, il controllo della produzione, i contact center (infatti sono certificati da Nortel).
I server sono compatibili a livello binario con le applicazioni che usano gli standard Windows. Cè ancora memoria, a proposito, delliniziativa lanciata lo scorso ottobre, che prometteva 100mila dollari in caso di blocco dei server con Windows 2000 Advanced Server ascrivibile a un guasto hardware. "È uniniziativa viva – commenta Bartolini – per la quale non abbiamo dovuto ancora procedere ad alcun risarcimento. Nel frattempo, abbiamo irrobustito i driver per Windows".
Nec, per rimanere in tema di fault tolerance, ha realizzato lExpress5800/320Lb-R, un nuovo server fault tolerant a componenti standard. Il design del server, chiamato Dual Modular Redundant (Dmr), permette di sostituire i sottosistemi senza arrestare il sistema. In caso di guasto hardware, i moduli cosiddetti Customer replaceable unit, possono essere configurati, diagnosticati e sostituiti a caldo dallutente, senza il supporto di personale specializzato. Sono le spie luminose a indicare lo stato di ciascun sistema e a confermare la corretta sostituzione dei componenti hardware. Il server è un biprocessore Intel Xeon, con capacità dischi interna di 218Gb.





