La Radon 9700 Pro monta un dissipatore passivo che riduce il rumore generato dal personal computer. Stabile e veloce, pecca per l’ingombro del radiatore che rende inaccessibile uno slot PCI
maggio 2003 I PC sono diventati dei ricettacoli di ventole. Una per raffreddare
il processore, una per il chipset della scheda madre, una per la scheda grafica
e spesso una per ventilare in modo adeguato l’interno del telaio. La loro
utilità è indubbia ma il rumore generato dell’aria smossa
dalle ventole per molti è fastidioso. Un metodo silenzioso per
lo smaltimento del calore è la dissipazione passiva con sistema heat pipe,
come quello presente sulla scheda video Radeon 9700 Atlantis Pro Ultimate
Edition di Sapphire.
Come funziona l’heat pipe
L’heat pipe è un efficiente dispositivo per il trasferimento
di calore. Solitamente è un condotto a sezione circolare, al
cui interno è stato creato il vuoto, con le pareti ricoperte da uno strato
di materiale poroso e riempito parzialmente con un liquido che può essere
metallo liquido in condizione di vuoto come sodio o potassio (usati in presenza
di alte temperature), oppure un gas come azoto o elio (per le basse temperature).
Per raffreddare le parti elettroniche si usano comunemente acqua, metanolo,
acetone o ammoniaca. L’impiego dell’acqua come liquido non deve
stupire, sotto vuoto il punto di ebollizione è di appena 30° invece
dei 100° che sono necessari con la pressione atmosferica normale. Inoltre
ha ottime proprietà termodinamiche e un sistema heat pipe ad acqua può
lavorare in un intervallo di temperatura che va da 50° a 200°.
La quantità di liquido impiegata è il minimo necessario per impregnare
lo stato poroso interno. In presenza di calore il liquido evapora, il vapore
crea una leggera pressione che lo fa muovere verso le parti più fredde
del radiatore, qui si ritrasforma in liquido il quale, tramite il principio
di capillarità dello strato poroso, ritorna indietro alla sorgente di
calore.
Il ciclo continuo di trasferimento permette di dissipare grandi quantità
di calore, e l’assenza di parti mobili ne fa un sistema estremamente affidabile.
La scheda di Sapphire sfoggia due radiatori di grandi dimensioni su
entrambi i lati, collegate da un heat pipe. I chip di memoria a loro volta hanno
un dissipatore che però lavora sul consueto principio di smaltimento
del calore per modo convettivo. Il peso complessivo della scheda sfiora i 0,6
kg contro i duecento grammi di una standard con ventola, l’ingombro del
radiatore impedisce l’utilizzo dello slot PCI adiacente all’AGP.
A parte il dissipatore, la scheda è in tutto e per tutto una Radeon 9700
Pro equipaggiata con 128 MB di memoria.
Le prove nel laboratorio
Le prove si sono incentrate su due punti focali: la differenza in prestazioni
rispetto a una Radeon 9700 Pro raffreddata con una ventola, e la verifica della
stabilità di funzionamento con applicazioni che fanno notevole uso delle
pipeline grafiche (i giochi 3D ne fanno parte).
Diversità in prestazioni non ne abbiamo riscontrate.
Nulla da eccepire nemmeno per quanto riguarda la stabilità, la Sapphire
Ultimate Edition ha funzionato per diverse ore senza il minimo inconveniente.
Il tutto a un prezzo di circa un centinaio di euro superiore rispetto al modello
“a ventola”. La piattaforma di prova era costituita da una scheda
madre MSI K7N2G (chipset Nforce2) con un Athlon XP3000+ e 512 MB di RAM, Windows
XP SP1 con installate le librerie DirectX 9 e la 7.83 dei driver ATI. A partire
da questo numero abbiamo introdotto il nuovo benchmark 3DMark 2003 di Futuremark
che include il supporto per DirectX 9. La dotazione è composta da un
cavetto sdoppiatore per l’alimentazione supplementare della scheda, un
cavo S-Video e uno composito, Power DVD XP e i driver.
Pro
• Sistema di raffreddamento passivo silenzioso
• Prestazioni eccellenti ed equiparabili al modello raffreddato con ventola
• Completo supporto DirectX 9
Contro
• Uno slot PCI inutilizzabile
• Prezzo elevato
Il prezzo
499 euro (IVA compresa)
