Il nuovo corso di Deutsche Telekom renderebbe necessaria la cessione degli asset in VoiceStream, anche se non al miglior prezzo possibile
29 luglio 2002 I tempi non sono certo i migliori, ma da qualche giorno le voci a Wall Street si fanno sempre più insistenti. Per VoiceStream sarebbe vicina una cessione, necessaria per sanare la pressione che oggi interessa la controllante Deutsche Telekom, che l’aveva acquistata nel luglio di due anni fa.
VoiceStream conta oggi su oltre 8 milioni di clienti e attraversa una fase davvero non facile in un mercato che non dispone di liquidità. Una cessione finirebbe per aver luogo davvero con poco guadagno, se non con una perdita, ma è il prezzo da pagare per la nuova gestione del colosso tedesco.
L’acquisizione di VoiceStream era stata infatti fortemente voluta dal precedente Chief Executive Ron Sommer e – le voci a Wall Street insistono su questo punto – ci sarebbe poco senso nel procedere a un nuovo insediamento per poi lasciare le cose esattamente come Sommer le aveva volute.
Così, uno dei compiti del nuovo Ceo Helmut Silher, è procedere a tagli drastici, per ridurre quei 67,5 milioni di dollari di debito nel giro dei prossimi sei mesi. E, dunque, il recupero passa anche per il disimpegno da questa operazione d’OltreOceano.
I problemi sono però tutt’altro che irrisori: basti pensare che due anni fa Deutsche telekom pagò 31 miliardi di dollari per una VoiceStream che oggi ne vale a mala pena un terzo.
Chi potrebbe acquisirla? Da qualche giorno le voci di Wall Street insistono su At&T Wireless, anche se gli analisti sembrerebbero puntare su Cingular, attualmente la seconda società americana nel comparto wireless. Come società privata, Cingular avrebbe la disponibilità finanziaria per acquisire la maggioranza in VoiceStream, sollevando per altro Deutsche Telekom da una parte delle sue difficoltà.





