Ibm aggressiva sui server Intel

Approfittando di un trend favorevole e di qualche vantaggio tecnologico, in primis l’architettura Exa, Big Blue punta a lasciarsi alle spalle Hp/Compaq e Dell, in un mercato che attende il consolidarsi della piattaforma Itanium. Introdotti nuovi modelli nelle famiglie medio-alte della gamma xSeries.

Ibm leader nel mercato dei server Intel? È l’ambizione non troppo nascosta che accompagna l’evoluzione nel settore di Big Blue e che già si è concretizzata in qualche realtà locale, come ad esempio l’Italia. «I dati forniti da Idc ci attribuiscono il 29,6% di market share per il 2001 – sottolinea Gabriella Quagliata, direttore vendite xSeries per la regione Sud Europa – contro il 21,7% di Compaq e il 19,4% di Hp. La nostra quota è cresciuta del 5,1% in un anno, grazie a vendite salite, in unità, del 66%». Si potrebbe far notare che la somma del quote di Hp e Compaq vedrebbe il nuovo agglomerato al primo posto, ma in Ibm confidano di poter approfittare della confusione fra gli utenti ingenerata dalla fusione, magari per “rubare” qualche cliente.

Insomma, la fiducia non manca fra gli uomini di Big Blue, nonostante si faccia riferimento a un mercato che, come ha fatto notare Francesco Angeleri, vicepresidente vendite xSeries di Ibm Emea, ha perso il 2% (da fonte Idc) nel primo trimestre di quest’anno in Europa: «Ma noi siamo cresciuti del 4% e siamo gli unici in controtendenza insieme a Dell». La strategia per arrivare alla leadership è un mix fra tecnologia e aggressività commerciale. Angeleri insiste soprattutto sul primo aspetto: «I server Intel tendono verso l’alto, con l’arrivo di Itanium, Foster e, in futuro, McKinley. La promessa che queste macchine possano gestire applicazioni mission critical non è stata ancora mantenuta, ma non c’è dubbio che la direzione sia questa. Noi abbiamo le soluzioni giuste per raccogliere la crescente domanda di server consolidation, sicurezza, ma anche ottimizzazione del Tco».

Dal punto di vista tecnologico, la strategia di Ibm è fatta soprattutto dell’esportazione verso i server di tecnologie tipiche da mainframe. Ne può essere un esempio la partizione, portata sugli xSeries con il modello x440, ora aggiornato, in una versione pensata per Windows 2000 Data Center, con processori Intel Foster fino a 1,6 GHz, cache di livello 3 fino a 1 Gb e di livello 4 fino a 64 Mb e Sdram Ecc da 16 Gb per 4 vie. Ma lo è soprattutto la X-Architecture, che ha portato su queste macchine lo sviluppo multipiattaforma e consente a Ibm di offrire prodotti anche a 16 vie in Symmetrical multiprocessing.

Se sulla fascia alta la differenziazione è di natura tecnologica, abbastanza inedita per Ibm è la sfida sulla fascia bassa a colpi di prezzi. Il modello di eServer x235, appena presentato e disponibile dagli inizi di luglio, è un dual Cpu che viene proposto a un prezzo base intorno ai 2.500 euro, ossia il 14% in meno (stime Ibm) di un corrispondente Dell Poweredge 4600. Nel prezzo è incluso un processore Intel Xeon a 2,2 GHz, 512 Mb di Ram Ddr e 18 Gb di disco fisso, mentre per un modello con due Cpu, 2 Gb di Ram e tre dischi da 18 Gb il costo sale a 5.300 euro. Va poi detto che l’x235 può supportare anche due Cpu Xeon da 2,4 GHz e che, fra le caratteristiche tecniche, è incluso anche un controller Dual Ultra320 Scsi, con funzione di mirroring integrata (Raid 1), inedito per questa categoria di prodotti. A questo modello nuovo, se ne aggiunge un altro, l’x255, più grande e capace di supportare fino a quattro chip Xeon e 880 Gb di storage interno. Qui esiste un prezzo di riferimento americano, di 7.199 dollari, che non include però sistema operativo né hard drive.

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