Sony ne taglia 10.000

Un drastico piano di riorganizzazione per riportare l’azienda alla profittabilità dopo quattro anni di rosso.

La notizia sembra emergere dalle cronache di qualche anno fa, quando le riorganizzazioni societarie passavano per tagli di migliaia di posti di lavoro alla volta.
Invece è solo di ieri.

Sony ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede una riduzione di 10.000 unità nel suo organico, pari al 6% della forza lavoro complessiva.
Una misura che il nuovo Ceo del colosso nipponico Kazuo Hirai giudica indispensabile per riportare l’azienda al profitto dopo quattro anni consecutivi in rosso.

E’ un pesante downsizing, che in Sony arriva dopo che altri giganti del Sol Levante, da Nec a Panasonic per citarne solo due, hanno intrapreso lo stesso percorso, per riuscire a tenere testa a Apple da un lato e alla coreana Samsung dall’altro.

I tagli in Sony avverranno in primo luogo attraverso il consolidamento di attività considerate non più core, da quelle sul fronte dei prodotti chimici a quelle nell’ambito dei display Lcd di piccole dimensioni. Da queste due dismissioni, entrambe per cessione di ramo d’azienda, deriveranno 5.000 riduzioni di organico. In particolare, poche settimane fa la società aveva annunciato il passaggio della sua attività nell’ambito degli Lcd di piccole dimensioni in una joint venture denominata Display Japan con Toshiba e Hitachi.

Se da un lato non è chiaro quanti saranno i tagli che interesseranno le attività di Sony al di fuori del Giappone, dall’altro gli analisti sono curiosi di vedere cosa ci sarà oltre i tagli. Ovvero se la volontà di Sony è quella di indirizzare parte delle proprie risorse verso altri ambiti, potenzialmente più promettenti.

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