Brunetta lancia una prima, leggera consultazione on-line sullo stato di Internet. Ma il tempo per commentare è il mese di agosto e poco più: riparliamone a settembre.
Siete critici verso la fruibilità di Internet in Italia e non sapete a chi dirlo? Temete che le vostre parole vadano perse nel vento? Non preoccupatevi, adesso potrete esprimervi in tutta serenità e con la certezza che la vostra opinione verrà registrata e valutata. La garanzia di ciò viene direttamente dal ministro italiano preposto, ovvero Renato Brunetta, che ha lanciato un blog apposito.
Il repository in questione si chiama Azuni code, un termine solo apparentemente incomprensibile: Domenico Azuni, spiega la home page, è l’italiano che “raccolse leggi, usi, consuetudini, ordinanze e decisioni consolidate per la navigazione sui mari dell’Europa di inizio ‘800”. Analogamente, tutte le osservazioni postate verranno raccolte e sistematizzate, in modo da far risaltare pratiche buone e cattive.
Il dibattito sulla governance di internet è ampio e transnazionale e difficilmente troverà stabile quadratura. Al momento l’approccio dal basso si ripropone di sviluppare una doppia mappatura, delle problematiche attuali e delle opportunità future (punto 4 della versione beta del codice, certamente non sintetico, scaricabile dal sito).
Com’era prevedibile i commenti postati sul sito dal 6 agosto sono del tenore delle osservazioni finora viste in Rete su argomenti analoghi, ovvero più che andare nella direzione auspicata criticano le contrastanti proposte di diversi membri del Governo in carica o le note carenze infrastrutturali della nostra montuosa, oblunga penisola.
Una modesta proposta
In realtà basta leggere la paginetta di apertura e si capisce che l’iniziativa è assolutamente interlocutoria, in quanto si tratta d’un primo passo di consultazione popolare per catalogare i problemi percepiti, vedere che reazione si possa stimolare in questa direzione. Il passo successivo dovrebbe essere già a settembre: come a dire se potete contribuite, altrimenti faremo da soli.
Curiosamente, spiega il sito, che il giurista sardo Azuni fu sollecitato alla realizzazione del codice nientemeno che da Napoleone.
Resta da chiedersi che senso abbia chiedere commenti dal 6 agosto al 5 settembre, un periodo di attività limitata che porterà meno commentatori: c’è da chiedersi se non sia stato scelto proprio per limitare gli eventuali danni o gli effetti domino sui pareri espressi.





