699 euro per lo Xoom 3G

Annunciati prezzo e disponibilità del tablet di Motorola con cuore Honeycomb. Non ancora firmati gli accordi con i provider.

Arriverà a maggio e costerà 699 euro.
Questi sono i due dati certi del debutto italiano di Xoom, il tablet di Motorola Mobility con cuore Honeycomb.

Altro né il country manager Paolo Prearo né l’account director Franco Beretta per il momento anticipano.
Nulla è dato di sapere sugli operatori con i quali l’azienda porterà sul mercato il dispositivo – ”I colloqui sono in corso e arriveremo all’accordo nei prossimi giorni” – né sulle formule commerciali, né sui canali commerciali prescelti, anche se è chiaro che la Grande Distribuzione non sarà certo fuori dal gioco.

Di certo, invece, si sa che al suo debutto sul nostro mercato il tablet di Motorola arriverà nella sola versione 3G.
”Niente WiFi – racconta Prearo – per lo meno nella fase iniziale. Del resto, analizzando le vendite della concorrenza abbiamo rilevato che la proporzione tra dispositivi WiFi e dispositivi 3G si attesta a un 80 a 20 a favore del 3G. Per questo abbiamo deciso che, pur essendo disponibile anche la versione WiFi non la porteremo per ora sul nostro mercato”.<br
Convinto che le strategie si fanno sulla carta e si verificano sul campo, apportando gli opportuni correttivi, il manager lascia comunque intuire che qualora la richiesta della versione WiFi sia tale da giustificarne la disponibilità anche in Italia, Motorola sarà pronta a tornare sui propri passi.

Per quanto riguarda le applicazioni, il riferimento è naturalmente l’Android Store con l’offering per la piattaforma Honeycomb.
”Abbiamo contatti anche con alcune terze parti, anche se l’area applicativa non è di nostra competenza”, precisa Prearo, che se da un lato nega, almeno per il momento, l’ipotesi di dar vita a uno store dedicato alle applicazioni per Xoom, dall’altro si dichiara d’accordo sulla necessità di dar vita a un ecosistema che unisca dispositivo, applicazioni e accessori.
”In realtà ci stiamo lavorando, ma è un processo che richiede tempo e, anche, un mercato più maturo di quanto sia quello italiano adesso”.

Beretta, dal canto suo, pone l’accento su una vocazione non solo consumer del dispositivo e parla di sperimentazioni già in corso in ambito medico o nella sale force automation. ”Abbiamo già dei partner che stanno sviluppando soluzioni sul nostro dispositivo. Sicuramente molte aziende stanno guardano con interesse alla nostra proposta in virtù della piattaforma scelta. Sarà interessante osservare gli sviluppi futuri”.

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