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Il 5G non è ancora disponibile, ma la Cina è già al lavoro sul 6G

Se da una parte in Cina c’è chi inizia timidamente a ipotizzare i possibili costi degli smartphone 5G (si suppone potrebbero essere il 20% più cari degli attuali 4G), dall’altra c’è chi sta già lavorando sulla futura generazione di reti per le telecomunicazioni, il 6G.

In pratica, mentre la corsa per il 5G è agli albori e non ci sono ancora concrete implementazioni, ingegneri e aziende IT in Cina stanno intensificando gli sforzi nella ricerca in ambito 6G. In tal senso, hanno attivato partnership con le università per mettere insieme talenti e risorse con obiettivo lo sviluppo di nuove tecnologie di trasmissione.

Il direttore del National Mobile Communications Research Lab della Southeast University di Nanjing, You XIaohu, ha affermato che le tecnologie wireless di sesta generazione inizieranno a far parte della vita quotidiana degli utenti cinesi nel 2030, cioè con tutta probabilità ancor prima che il 5G possa essere capillarmente reso disponibile in tutte le parti del mondo.

Questa corsa verso la nuova generazione delle trasmissioni non deve stupire più di tanto. Secondo Deloitte, nel 2015 la Cina ha speso 24 miliardi di dollari in più gli Stati Uniti in infrastrutture di comunicazione wireless (e altri 400 miliardi pronti a essere investiti). Il gigante asiatico ha costruito una massiccia rete nazionale di 350.000 nuovi siti di telefonia cellulare a torre. Gli Stati Uniti ne hanno meno di 30.000.

I primi test nel 2020

Chi pensa si stia parlando di un futuro un in là a venire dovrà ricredersi perché, da quanto riportano fonti dei media statali vicino a un gruppo di lavoro 5G, la Cina potrebbe effettuare le prime prove sul campo di 6G già nel 2020, nel tentativo di stabilire una serie di definizioni e standard.

Non solo. Gli esperti stanno valutando su cosa devono concentrarsi per l’imminente lancio di 5G in tutta la Cina a partire dall’anno in corso e quali applicazioni possono invece essere spostate sul 6G.

La nuova generazione di reti di trasmissione, oltre a estendere la copertura a quote più elevate  permetterà anche la comunicazione sott’acqua, cosa non concessa dal 5G. Rispetto a questo, il 6G offrirà una maggiore fluidità e una velocità di trasmissione 10 volte più elevata (ricordiamo che il 5G permette di arrivare a 1 Gbit al secondo). Va da sé che questa caratteristica aprirebbe una nuova frontiera in termini di interoperabilità, abilitando applicazioni di realtà virtuale sinora impossibili da realizzare. Altra peculiarità di rilievo del 6G è che fornirà larghezza di banda mai viste prima per far fronte a una carenza del 5G, sostengono i media cinesi.

Ma perché muoversi con tanto anticipo se il 5G non è ancora realtà? Gli esperti pensano che sia comune per l’industria lanciare con largo anticipo le attività di ricerca e sviluppo per una futura generazione di tecnologie di comunicazione, in quanto normalmente ci vogliono dieci anni (appunto, una generazione) per passare dai test di laboratorio all’uso commerciale.

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