3Com fonda l’x2 Isp Group con 29 provider italiani

Si è ufficializzato il primo gruppo italiano di Internet service provider che forniscono connettività a 56 Kbps secondo lo standard x2 di 3Com/Us Robotics. Si tratta di 29 Isp, riuniti dalla società statunitense nell’x2 Isp Group. …

Si è ufficializzato il primo gruppo italiano di Internet service provider
che forniscono connettività a 56 Kbps secondo lo standard x2 di 3Com/Us
Robotics. Si tratta di 29 Isp, riuniti dalla società statunitense nell’x2
Isp Group. L’ultimo arrivato è Italia On Line, che ha avviato il servizio
a
Roma ed entro gennaio ’98 l’offrirà anche a Milano. Più avanti McLink, i
l
primo provider a sposare l’x2, che ha attrezzato con tale tecnologia i Pop
di Milano, Roma, Napoli e Firenze. Tra gli altri, Catania On Line, Eponet,
Galactica, Globenet, Mediacom; l’elenco completo è disponibile sul sito
www.3Com.it.
Secondo quanto dichiarato da Giulio Galetti, responsabile marketing per la
carrier e la enterprise system business unit di 3Com nell’area
mediterranea, la tecnologia rivale K56Flex è al momento disponibile solo s
u
tre Pop (Milano, Roma e Rovereto) di Telecom Italia Net e in prova sul sito
di Uniautomation. Un vantaggio che dipenderebbe anche dalla forza di 3Com
sul lato client. La società ha venduto 61mila modem nel terzo trimestre de
l
’97, pari, secondo Idc, a circa il 45% del mercato. Su tutto il ’97, 3Com
prevede di raggiungere la quota del 50% del mercato. "Anche di più

ha commentato Lorenzo Micheletti, responsabile marketing della client
access business unititaliana di 3Com – se si considera solo la
componente analogica"
. Del resto, secondo uno studio di Gartner Group,
questa pesa per l’86% e, nel 2001, costituirà ancora il 55% delle modalit
à
di accesso a Internet.
Un mercato che 3Com intende dominare, sfruttando le difficoltà del
consorzio concorrente. Intanto, la definizione dello standard da parte
dell’Itu è in fase di stallo, in attesa che si definisca la controversia
giudiziaria di Rockwell, citata in giudizio da Brent Townshed. Quest’ultimo
ha messo a punto il sistema di compressione utilizzato in entrambe le
tecnologie, ma sostiene di non ricevere le royalties da Rockwell. La
società statunitense, da parte sua, nega di implementare una versione
modificata del brevetto di Townshed. Il prossimo appuntamento per la
definizione del draft da parte dell’Itu è fissata per fine gennaio ’98.
Pertanto, salvo sorprese, lo standard dovrebbe arrivare dopo la prossima
estate.

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