2010: attacco al Nasdaq

Nel corso del 2010 i sistemi di scambio del mercato tecnologico Usa sono stati più volte hackerati. Si cerca fugare dubbi sulla sicurezza nazionale.

I server del mercato azionario tecnologico degli Stati uniti sono stati più volte visitati da ospiti indesiderati con azioni anche di hijacking, ovvero il redirecting di informazioni. Il Nasdaq Omx Group, la società che gestisce l’attività, lo ha confermato oggi: l’Fbi aveva chiesto di mantenere il segreto fino al 14 febbraio, ma la notizia si è risaputa ed è stato ritenuto opportuno confermarla.
“La violazione era estranea ai nostri sistemi di trading”, ha chiarito un comunicato del gestore, dicendo anche che il sistema non è compromesso ma che non sono note le parti hackerate.

L’ammissione fa seguito ad un fine settimana nel quale il Wall Street Journal ha affermato che nel corso dello scorso anno gli hacker hanno penetrato più volte i sistemi di quel mercato azionario. Gli investigatori starebbero valutando una serie di possibili motivi, compreso il furto di segreti commerciali e danni allo scambio azionario, ma soprattutto una eventuale minaccia alla sicurezza nazionale.
I dettagli sono tenuti sotto segreto. In particolare si parla dell’attacco contro Directors Desk, un’applicazione webfacing destinata a gestire informazioni riservate di corporate governance. Questo tipo di applicazioni, generalmente nate in client/server e poi spostate sul web, sono ritenute poco sicure dagli esperti.

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