2001 da ricordare per Tim

Bene anche i ricavi netti del Gruppo, mentre i risultati dell’operatore mobile nostrano consentono al CdA di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un maggior dividendo per le azioni ordinarie e di risparmio

Il 2001 conferma Tim operatore
della telefonia mobile numero uno in Italia. A sentenziarlo sono i dati che
vedono, la società del Gruppo Telecom Italia, chiudere l’anno con 34 miliardi di
minuti di traffico in crescita del 13,6%, rispetto all’esercizio precedente. A
dicembre 2001 i milioni di euro riportati dal carrier in termini di ricavi
sono stati 8.357, il 5,4% in più rispetto al 2000, mentre il margine operativo
lordo è cresciuto del 9,9%, fino a toccare quota 4.225 milioni. L’utile netto
portato a casa dalla società è stato di quasi 2mila milioni di euro, il 2,4% in
più rispetto al 2000. Visti i risultati raggiunti, il CdA della società ha
proposto all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un
dividendo pari a 0,2342 euro per ciascuna azione ordinaria, e di 0,2462
euro per ciascuna azione di risparmio. L’importo complessivo del dividendo passa
così dai 1.661 milioni di euro del 2000 ai 2.008 milioni del 2001. Nel solo
periodo natalizio dello scorso anno la società ha commercializzato 1,2 milioni
di terminali dotati del nuovo standard M-Services. Quest’ultimi sono servizi
multimediali che permettono di inviare, via telefono cellulare, foto e
immagini accompagnate da messaggi scritti e musicali.
Dal canto suo, invece,
nel 2001 il Gruppo Tim ha raggiunto e superato ricavi
per 10mila milioni di euro, con una crescita dell’8,8% in più rispetto al 2000.
I ricavi da servizi, pari a 9.639 milioni di euro, sono aumentati del dell’11,3%
rispetto all’esercizio precedente. Anche il Mol del Gruppo è aumentato fino a
toccare quota 4.760 milioni di euro, registrando un’incidenza sui ricavi totali
del 46,4%, rispetto al 47,2% dell’anno precedente. L’utile consolidato ante
imposte, pari a 1.946 milioni di euro ha, invece, risentito degli oneri
straordinari derivanti dalle svalutazioni apportate al portafoglio
internazionale «per tener conto prudenzialmente – si legge nel
comunicato stilato dalla società – delle mutate condizioni
macro-economiche
». Nel 2001 l’indebitamento finanziario netto del
Gruppo si è attestato a quota 1.532 milioni di
euro, mentre nel 2000 era stata registrata una disponibilità finanziaria netta
pari a 711 milioni di euro.

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