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11 tecnologie per Industria 4.0

La digitalizzazione ed internet hanno rivoluzionato consumi, spettacoli e servizi, nel nome del Gafa, acronimo di Google, Apple, Facebook ed Amazon.
Ora è il momento del manifatturiero, che promuove manifattura additiva, robotica avanzata collaborativa e utensileria digitale disponibile in cloud.

Ovviamente la trasformazione digitale è fortissima: la tradizionale piramide dell’automazione, infatti, è oggi del tutto inadeguata, in quanto localizzava al basso livello i sistemi connessi, che invece sono un tessuto che tutto veste, dal più piccolo sensore al robot industriale.

Ecco le 11 categorie del rapporto Airi

Industria 4.0, alta conoscenza, Cad-cam, on demand e just in time, filiera digitale, ciclo di vita, logistica, sensori, sostenibilità, consumi ed emissioni e tecniche additive sono le undici tecnologie prioritarie individuate dal IX Rapporto Airi (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) nel suo nono settore, dedicato a Beni strumentali per l’industria e i servizi.
L’esplorazione è finita. Terminerà quest’anno, dopo un quadriennio di lavori, il progetto “La Fabbrica del futuro” coordinato dal Cnr, che condivide gli obiettivi del programma quadro europeo Horizon 2020. Si basa su cinque macro obiettivi: fabbrica per prodotti personalizzati, fabbrica evolutiva e riconfigurabile, fabbrica ad elevate prestazioni, fabbrica sostenibile e fabbrica per le persone. Aggiungiamo al Rapporto che l’Italia, considerata il terzo Paese industriale occidentale, ha finalmente una vera strategia: il Piano nazionale industria 4.0, che si estenderà dal 2017 al 2020, lanciato il 21 settembre (il rapporto è stato stampato a gennaio 2016).

Macchinari, processi e materiali per Industria 4.0

Il ritorno delle attività produttive sul logo di fruizione, il reshoring, è di fatto reso possibile proprio dal nuovo approccio alla produzione e alla fabbrica. Produrre localmente oggetti il cui design viene prelevato in cloud, ma personalizzati e a funzionalità aggiuntive, è il futuro della produzione di oggetti, che richiederà una diversa competenza, con una diversa articolazione rispetto al passato. Le principali necessità sono indicate, in particolare, dalla tecnologia prioritaria n. 11, che riguarda “nuovi macchinari, processi e materiali per manifattura di prodotti avanzati tramite tecniche additive”.

Il panorama italiano della manifattura additiva poco si discosta da quello degli altri Paesi, ma la ridotta forbice è al momento giustificata dalla breve vita di questo ramo dell’innovazione. Andando a vedere i principali mercati di produzione additiva, nella stampa 3D siamo assenti nell’area metalli (ambiti dentario, gioielliero) dove vincono Germania e Stati Uniti, ma presenti nelle fasce low e mid. Nella costruzione d’una rete di competenze e conoscenze andrà posta attenzione ai centri di servizio, a livello commerciale e nella produzione nei settori delle protesi, del racing e dell’aerospaziale. In linea teorica, la maggior disponibilità di Pmi rispetto ad altre nazioni dovrebbe renderci più pronti alla flessibilità.

Il IX Rapporto dell’Associazione italiana per la ricerca industriale è un volume di 800 pagine pieno di trend e suggerimenti motivati dalla conoscenza dell’immediato passato. Si articola su nove settori: Ict, semiconduttori, energia, chimica, farmaceutica e biotecnologie, trasporti, aeronautica, spazio, industria e servizi.

 

 

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