Virtualizzarsi per il té

Claudio Varignana di Ima, ha conosciuto e amato la virtualizzazione dei server.

Il Gruppo Ima (Industria Macchine Automatiche), quotato in Borsa al segmento Star e che nel primo semestre del 2005 ha fatturato oltre 156 milioni di euro, opera globalmente nel campo dei macchinari per il packaging di prodotti farmaceutici e di bustine per il tè.

Oltre il 90% della produzione è acquistata dalle grandi multinazionali farmaceutiche, cosmetiche ed alimentari. Fondata nel 1961 a Bologna, Ima impiega oggi circa 2.600 persone, ha 13 stabilimenti produttivi (im provincia di Bologna e di Firenze, in Italia, e poi in Germania, Spagna, Usa, India, Cina).


Ima si è virtualizzata. Per decisione del proprio responsabile dell’infrastruttura Ict, Claudio Varignana.


E lo ha fatto per sostenere la competizione internazionale e valorizzare il contenuto tecnologico del proprio prodotto. Il raggiungimento di questi obiettivi, in breve, sotto il profilo sistemistico, comporta la creazione di nuovi servizi e quindi la disponibilità di nuovi server, con conseguente aggravio del carico di lavoro legato alla gestione e manutenzione. Senza contare la difficoltà di trovare spazi adeguati per i nuovi server fisici e la gestione del disaster recovery plan.


È per questo che Varignana ha avviato a metà 2004 un progetto inizialmente circoscritto al consolidamento di una ventina di server a bassa criticità della rete privata su due server rack, con il sistema di virtualizzazione Vmware Esx. Un progetto però, che non si è concluso.


I risultati ottenuti in questa prima fase, infatti, sono stati superiori alle aspettative di Varignana, che ha appunto ampliato il progetto e lo ha ridefinito nella sua globalità, per cui i sistemi virtualizzati si sono evoluti in un ambiente di infrastruttura virtuale basata su architettura blade, sono stati virtualizzati tutti i sistemi presenti nella Dmz, è stato virtualizzato un sistema Sap Ides, un applicativo Cad storico gestito su sistema Unix è stato migrato su Linux virtuale e condiviso.


Un bel balzo in avanti, quindi, rispetto alla iniziale “semplice” virtualizzazione di un pacchetto di sistemi.


Il progetto è stato realizzato da Info Area, società di Information Technology che è parte del Gruppo, che ha acquisito competenze specifiche sull’offerta VMware tali da diventarne partner Enterprise.


E per quest’anno sono previste evoluzioni, come la virtualizzazione dei sistemi presso la sede principale, un progetto di disaster recovery geografico della server farm della sede centrale, presso una sede secondaria, e un progetto di realizzazione di una San e di virtualizzazione di una terza sede del gruppo.

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