VeriSign corregge i refusi online, ma il servizio fa discutere

La società ha rilasciato un servizio semplice in grado di proporre una lista di possibili alternative quando si compiono errori di battitura nelle barre degli indirizzi dei browser.

16 settembre 2003 Un semplice errore di battitura nelle barre degli indirizzi dei browser basta per non riuscire a recuperare la pagina cercata e i messaggi che compaiono in questo caso sul vide non sono di grande aiuto. Ora VeriSign, l’azienda che instrada una buona percentuale di tutto il traffico su Internet lancia un servizio destinato a modificare radicalmente la situazione. Al posto del solito messaggio “404”, Site Finder propone una lista di possibili alternative, per aiutare il navigatore a recuperare un indirizzo scorretto o digitato male. Le reazioni non sono però tutte positive. Gli scettici affermano che Site Finder mette nelle mani dei gestori dei siti di e-commerce troppo potere, rafforzando il monopolio di chi controlla i domini di primo livello come .com e .net. Lo stesso Vint Cerf, uno dei padri di Internet e presidente di un importante organo “cane da guardia” che sorveglia le questioni relative ai nomi di dominio, sostiene addirittura che il nuovo servizio potrebbe violare la prassi costituita. Sta di fatto che altri operatori, inclusa American Online, offrono servizi simili e che il browser Internet Explorer reinstrada gli indirzzi errati verso il motore di ricerca di Microsoft Network. Il problema è che anche Aol e Microsoft ricavano le informazioni sui nomi di dominio da VeriSign e quest’ultima potrebbe in linea teorica intercettare queste richieste e pilotare i browser verso Site Finder.
Per questa ragione Aol ha deciso di protestare ufficialmenet, attraverso il suo portavoce Andrew Weinstein “Stiamo esaminando le possibili opzioni. Siamo fortemente contrari a ogni interferenza sull’esperienza degli utenti che effettuano le loro ricerche”. Il servizio funziona solo con i nomi dei domini .com e .net e ovviamente non può far nulla sui refusi che siano già stati registrati come nome di dominio (per esempio disbey.com al posto di disney.com). Il vice president di VeriSign, Ben Turner, minimizza le critiche e sostiene che Site Finder serve soltanto a semplificare la navigazione. “Si fanno milioni di errori ogni giorno e la gente preferisce la nostra risposta a una generica pagina di errore”.

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