Unisys offre 32 vie per i server Unix e Nt

“Annunciato il progetto di un’architettura a multiprocessing “”cellulare””,che dovrebbe offrire nuovi picchi di scalabilita in ambiente multi-Os. Ladisponibilita di macchine e prevista per il primo trimestre del 1999.”

Rimessi a posto i conti economici, Unisys ha delineato anche la propria
strategia tecnologica, focalizzata su i servizi e i server dedicati al
mondo enterprise, con l’ambizioso progetto di riuscire a proporre soluzioni
che permettano alle applicazioni basate su Windows Nt versione Enterprise
di essere competitive con le tradizionali applicazioni Unix o As/400.
Oggigiorno, né il clustering né l’architettura Smp (Symmetric Multi
Processor) sono in grado di soddisfare completamente, in ambiente Nt, i
requisiti imposti dalle applicazioni enterprise, specialmente quelle
mission-critical. L’accordo stipulato con Microsoft nello scorso autunno è
stato, dunque, il punto di partenza di un lavoro il cui preciso obiettivo
è
quello di riuscire a superare proprio le barriere di Nt: la scalabilità, i
costi di gestione e la robustezza.
In seguito al lavoro svolto in questi ultimi mesi, Unisys ha potuto
recentemente annunciare la sua soluzione tecnologica al problema,
l’architettura Cmp (Cellular MultiProcessing). Un server basato su tale
tecnologia è in grado di ospitare fino a otto elementi Cmp che possono
accedere a una memoria condivisa e di comunicare tra loro grazie a una rete
tipo crossbar. Nel dettaglio, il singolo elemento è formato da quattro
processori Pentium II Xeno con una memoria cache di terzo livello di 8
Mbyte.
L’architettura crossbar permette di aumentare il livello di performance
delle comunicazioni e di eliminare i colli di bottiglia tipici delle
architetture Smp: è possibile immaginare una crossbar come uno switch non
bloccante con quattro elementi in ingresso e altrettanti in uscita.
Quest’architettura permette di sostituire i bus tradizionali che spesso
costituiscono una limitazione alla scalabilità dei sistemi attuali. Gran
rilievo è stato dato al sistema di comunicazione Input/Output del server:
ogni elemento è in grado di connettere fino a 12 adattatori Pci e
l’efficienza delle comunicazioni è garantita dal Direct I/O Bridge (Dib)
che permette un accesso diretto alla memoria del sistema.
Facendo due calcoli, si giunge ad avere un server in grado di ospitare fin
o
a 32 Cpu, con una memoria condivisa massima di 32 Gbyte e ben 96 canali
Pci, inoltre vi è la presenza di un ulteriore processore per monitorare
l’intero sistema. Il vantaggio principale che la tecnologia Cmp introduce
è
la possibilità di partizionare, in base alle esigenze delle applicazioni,
il sistema complessivo.
I 32 processori presenti possono essere così configurati in un singolo
sistema Smp, oppure è possibile dare origine a più sottosistemi Smp in
grado di operare con diversi sistemi operativi. Questa partizione può
essere cambiata dinamicamente dall’amministratore secondo il grado di
complessità delle applicazioni, inoltre, la presenza di una memoria
condivisa permette di facilitare le comunicazioni e lo scambio dei dati tra
le diverse partizioni senza inficiare le prestazioni complessive
dell’intero sistema.

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