Un osservatorio sulle Pmi e l’Ict

L’iniziativa varata dall’Università Cattolica prevede in febbraio la presentazione dei nuovi dati

Un Osservatorio sulle Pmi e l’Information technology che si propone di
indagare i processi decisionali con cui le piccole e medie imprese destinano
risorse e investimenti nell’Ict. E’ l’iniziativa partita qualche mese fa
dall’Università Cattolica di Milano dove è nato questo osservatorio, sotto la direzione scientifica del Prof. Claudio Devecchi, che ha già
sfornato i primi dati di una survey che prevede un nuovo aggiornamento per i
prossimi mesi. A fine febbraio saranno presentati le cifre relative ai
fabbisogni e ai processi d’acquisto oltre all’analisi in profondità con
diffusione, pervasività e customer satisfaction dei principali brand Ict.
L’Osservatorio Pmi e Information technology ha anche attivato una collaborazione
con www.distrettopmi.it che aprirà
una nuova sezione del sito nella quale saranno presentati mensilmente i dati
raccolti. In questa intervista Andrea Cioffi e Stella Gubelli, i due ricercatori
che curano la raccolta dei dati, presentano l’iniziativa.

Come nasce l’idea dell’osservatorio sulle Pmi e le nuove tecnologie?
”L’Osservatorio si propone di colmare la discontinuità
dei dati e delle informazioni disponibili in merito ai processi decisionali con
cui la Pmi destina risorse ad investimenti in Ict. A fondamento della sua
esistenza e attività c’è la consapevolezza che anche la piccole e media impresa
abbia iniziato un percorso di crescita tecnologica che sta gradualmente
trasformando il suo modo di fare di impresa. I dati a disposizione del mercato
hanno già mostrato che dopo aver preso confidenza con la posta
elettronica
, dopo aver preso le misure – in negativo – con il commercio
elettronico, la Pmi si sta attrezzando per la sfida verso le nuove tecnologie
accettando di ripensare a se stessa. Questo profondo cambiamento di tendenza non
sarebbe ascrivibile ad una tardiva adesione agli standard dell’economia digitale
ma, a un’accresciuta consapevolezza di un quadro competitivo profondamente
mutato. La tendenza verso la globalizzazione dei processi di produzione
economica renderà anche la Pmi sempre meno
“fabbrica”
e sempre più cabina di regia di una complessa rete di relazioni
internazionali”
.

Quali sono gli obiettivi?
“La nostra missione è crescere con la Pmi e,
conquistandone la fiducia e diventare un punto di riferimento
nelle decisioni critiche di investimento. Questo obiettivo verrà raggiunto nel
rispetto di valori come l’innovazione con una costante tensione
per cogliere l’evoluzione del settore Ict in relazione alle reali esigenze
informatiche della Pmi; lo sviluppo di strumenti e metodologie
di analisi in grado di interpretare i reali fabbisogni informatici della
Pmi; il supporto della Pmi nelle scelte di investimento
sulle tecnologie informatiche attraverso informazioni e analisi di benchmarking
costantemente aggiornate. Puntando sulla relazione di fiducia e di
collaborazione
con la Pmi, l’Osservatorio intende realizzare un network di imprese aperte all’innovazione, ovvero un incubatore di idee originali in merito ai processi decisionali e di impiego delle tecnologie Ict”.

Come è articolato il lavoro dell’osservatorio?
“L’Osservatorio ha sviluppato un modello di analisi
innovativo e unico sul mercato, il modello Issc (infrastruttura
digitale, servizi informatici, soluzioni applicative e consulenza). Attraverso
questo modello è possibile stabilire (anche attraverso un’indicazione grafica)
quanto ogni settore spende in Ict, evidenziando la quota di
spesa in nuovi progetti e in gestione dell’esistente. Il modello è in grado di
fornire informazioni con diversi gradi di analiticità a livello generale,
fornendo una panoramica generale e complessiva degli investimenti in Ict; a
livello settoriale, fornendo un’analisi dettagliata dell’andamento degli
investimenti per ogni settore oggetto di indagine; a livello di comparto,
illustrando il posizionamento delle singole imprese operanti in
uno specifico settore.


Queste informazioni sono arricchite da un punto di vista qualitativo
attraverso la considerazione della dimensione geografica. Puntando sulla
relazione di fiducia e di collaborazione tra l’Osservatorio e la Pmi,
l’obiettivo è realizzare un’indagine generale a livello nazionale ogni
sei mesi
per poter garantire informazioni costantemente aggiornate alle
Pmi che vorranno far parte di una rete di imprese aperte all’innovazione.
Attraverso le indagini generali a livello nazionale, l’Osservatorio sviluppa
anche uno studio più analitico sulla diffusione e la pervasività di un brand e
la relativa customer satisfaction. Con questo studio è possibile mettere in luce
le seguenti informazioni per ognuna delle componenti di spesa in Ict: la
diffusione degli operatori (brand) nel settore delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione aventi come obiettivo la Pmi; il grado
di pervasività dei brand presso la piccola e media impresa; la
customer satisfaction espressa dalle Pmi verso i brand a cui si rivolgono per la
fornitura di componenti Ict”.


A quali Pmi vi rivolgete?
“Il
campione di indagine è rappresentato dalle piccole e medie imprese italiane con
un fatturato compreso tra i 25 milioni e i 200 milioni di euro, appartenenti a
otto settori: commercio ingrosso, commercio dettaglio, alimentare,
tessile, industria chimica, industria meccanica, attrezzature da trasporto,
industria metallurgica
. Il campione composto di 654 aziende, è
statisticamente significativo, quindi rappresentativo della realtà italiana, in
quanto estratto con il supporto del Dipartimento di Statistica dell’Università
Cattolica, da un database composto di circa 5.000. La stratificazione del
campione è avvenuta incrociando tre variabili: la dimensione
aziendale
; si è distinto tra piccole imprese (le imprese con un
fatturato inferiore o uguale a 125 milioni di euro) e medie imprese (le imprese
con un fatturato superiore a 125 milioni di euro); la dimensione
territoriale
con una netta distinzione tra aziende localizzate a Milano
e in provincia (circa il 25% dell’universo studiato) e aziende localizzate
altrove; il settore di appartenenza dell’azienda”.


A chi intendete proporre questi dati?

“L’osservatorio individua nelle Pmi, nelle
associazioni (di categoria, di settore, territoriali) e negli
operatori del settore Ict (produttori, distributori,
professionisti e stampa specializzata) i suoi principali
stakeholder. La Pmi, in particolare, rappresenta
l’interlocutore ideale dell’Osservatorio, con la quale sviluppare un network
attivo di interscambio informativo ed esperienziale, indispensabile per poter
generare conoscenza. Pertanto, ogni iniziativa attuale e futura
dell’Osservatorio sarà finalizzata da un lato a conoscere meglio il tessuto
delle piccole e medie imprese e dall’altro a produrre analisi e a sviluppare
strumenti in grado di sostenerne l’introduzione dell’innovazione tecnologica.
Inoltre, nei primi mesi del 2005, l’attuale sito dell’Osservatorio sarà
interattivo e consentirà a tutti gli
stakeholder dell’Osservatorio di accedere – attraverso un
sistema di password – a sezioni dedicate dal quale sia possibile scaricare i
risultati delle ricerche condotte”.

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