Tremonti ter: ok per i software operativi

Una circolare dell’Agenzia delle entrate spiega quando il software rientra nell’agevolazione. Ma Assintel si arrabbia

Un pezzo di Ict riesce a rientrare a fare parte della Tremonti-ter.


L’Agenzia delle entrate con la circolare 44/E/2009 ha infatti chiarito che possono usufruire dell’incentivo anche i beni che singolarmente non rientrano nella voce 28 della tabella Ateco qualora costituiscano parti indispensabili per il funzionamento di macchinari che vi sono invece compresi.


Questo significa che un macchinario che per funzionare ha bisogno anche del software si porterà dietro anche il programma e lo stesso vale anche per i pc.


Allo stesso modo saranno detassabili cablaggi, batterie, motori e circuiti elettrici se destinati a essere montati e assemblati all’interno di un macchinario complesso che rientra fra quelli elencati dalla tabella Ateco.


La scappatoia, che apre un picclo spiraglio per l’industria Ict, non è però piaciuta d Assintel, l’associazione delle imprese high tech che aderisce a Confcommercio.


In una nota Assintel parla di presa in giro per tutto il settore Ict, rinnovando le critiche al decreto già pronunciate al momento del varo.“Allora denunciammo che venivano detassati solo forni, pompe e rubinetti”, sottolinea Giorgio Rapari, presidente dell’Associazione nazionale delle imprese Ict, “senza nemmeno un cenno a hardware e software, con una visione figlia di logiche manifatturiere ormai superate da tempo”.


“Purtroppo oggi il commento non cambia registro: perché se è vero che quell’integrazione si applica in deroga all’elenco della divisione 28 della tabella Ateco 2007, è altrettanto vero che i nuovi beni agevolabili, fossero anche pc e software, devono essere componenti o parti integrate al funzionamento dei nuovi macchinari ammessi ai benefici.


Questo significa due cose: esclusione della quasi totalità degli investimenti in innovazione di processo, che sono il motore per una ripresa di competitività del nostro sistema complessivo. Ed esclusione dai benefici della maggior parte delle imprese del terziario – di cui fanno parte le migliaia di aziende di software e servizi – che ormai da anni costituiscono la parte più consistente di cui è costituito il nostro sistema economico”.

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