Telecom Ginevra sotto il segno dell’Asia e dell’ubiquitous computing

Dopo quattro anni, la manifestazione organizzata dall’Itu torna a far tappa in Europa. Ma i principali tenori continentali sono stati sovrastati dall’arrivo in massa degli operatori orientali. Al focus sulla mobilità si è accompagnata la proposta di software per rendere le applicazioni accessibili o

15 ottobre 2003 Le vedette di ieri sono state le grandi assenti dall’edizione 2003 del Telecom di Ginevra. L’edizione europea della manifestazione organizzata dall’Itu è stata snobbata proprio da chi più poteva giocare in casa. Nessuna traccia, infatti, di Ericsson, Siemens o Nokia. Altri, come Alcatel o la stessa Telecom Italia, non hanno certo brillato per gigantismo nei rispettivi stand. Al contrario, sono stati gli asiatici a tener banco, quasi a dimostrare che in Oriente il mercato non è poi così statico come parrebbe a distanza. La Cina ha mandato in avanscoperta i due propri principali operatori, ovvero Huawei e Zte, mentre la Corea ne ha portati 25, con Samsung e Lg a fare da portabandiera. Né i giapponesi sono stati a guardare, forti dei loro trenta espositori, con tutti i nomi grossi delle telecomunicazioni.


Anche sul fronte dei fornitori di servizi, lo scenario, dal 1999 a oggi, è cambiato drastiicamente. Aziende come Global Crossing, Level 3 o Mci sono scomparse. Fra i presenti, At&T, British Telecom, Cable&Wireless, Swisscom o China Unicom hanno provato a far capire che esiste una via di sviluppo dopo lo scoppio della bolla, ma non si è potuta non notare l’assenza di Deutsche Telekom, France Telecom o Vodafone. Per converso, gli attori dell’It che hanno tentato in passato l’incursione nelle Tlc hanno anche quest’anno tenuto banco (anche con stand di una certa dimensione), tant’è che Ibm, Hp, Intel, Microsoft e Sun hanno mandato anche i loro grandi front man (Bill Gates, Carly Fiorina e così via) a presenziare nelle attività convegnistiche.


Fa capolino lo standard WiMax


Anche se meno esplosiva degli anni precedenti, anche l’edizione 2003 di Telecom ha consacrato qualche nuova tecnologia, come il video su Dsl, le reti a corrente elettrica o l’irruzione delle tecnologie Lcd anche a livello di televisori. A fare da autentica vedette, ci ha pensato il Wi-fi, presente nelle proposte della maggioranza degli espositori. Ginevra ha rappresentato il trampolino giusto per lanciare l’ultimo standard in materia, l’802.16a, già ratificato nel 2002 dall’Ieee. Le caratteristiche di base sono affascinanti: diffusione a onde radio su scala di rete metropolitana, cioè su un raggio di 50 chilometri e trasferimento di dati, video o comunicazioni vocali fino a 70 Mbit/s, su bande di frequenza comprese fra 2 e 11 GHz (3,5 GHz per l’Europa). Meglio conosciuto come WiMax, questo standard è stato pensato per la diffusione in esterno, su lunga portata e quindi completa il Wi-Fi. Tra le aziende interessate, pensiamo per esempio alle banche o alle imprese che dispongono di una sede nel centro di una città e vogliono collegare a bassi costi le succursali periferiche. Alcune aziende, come la canadese Redline, hanno portato dimostrazioni operative della tecnologia, mentre altri hanno mostrato scetticismo sulle possibilità che questa possa essere un’alternativa affidabile alle reti fisse ad alta velocità per la pura trasmissione di dati, soprattutto per problemi di sicurezza.


Se in passato era stata “convergenza” la parola d’ordine dei Telecom europei, quest’anno essa ha lasciato il posto a “ubiquità”. Se, infatti, reti cellulari, hot spot Wi-Fi e Web service proliferano, le società di software (tanto le start up quanto i giganti come Microsoft) stanno scoprendo la crescente domanda di nuovi prodotti che possano aiutare a offrire applicazioni più accessibili dai più disparati dispositivi, come pc classici, Pda, tablet pc o telefonini. La sfida è come rendere le giuste informazioni disponibili “ovunque”. C’è chi, come Bill Gates, ha magnificato le proprie scoperte, nella fattispecie la tecnologia .Net, basata su servizi Xml Web. Microsoft ha annunciato a Ginevra una nuova partnership con Vodafone, che porterà a un lavoro comune sullo sviluppo di Web service su pc poi trasportabile verso dispositivi mobile.
Ma ci sono anche realtà meno note, come la svedese Appear Networks, capace di proporre una piattaforma che usa la tecnologia Wi-Fi per localizzare gli utenti e distribuire loro le informazioni necessarie, che possono essere ricevute, elaborate e rispedite a un server da handheld dotati solo di un piccolo package da 100 Kb.

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