Tecnologie video: tocca al business stare al passo

ClaudioMignone_CountryManagerItalia_Polycom_2A fronte di un ambiente lavorativo altamente competitivo, dove successo o fallimento si basano sulla capacità delle aziende di sfruttare efficacemente la tecnologia per ottimizzare i processi di lavoro, una più attenta considerazione delle soluzioni adottate rappresenta oggi la norma. Al fine di essere competitivi, le aziende stanno sempre di più abbracciando la tecnologia a beneficio di dipendenti, ora più rapidi ed efficienti. Prova ne sono i device mobili che, sempre più piccoli e indossabili, liberano i dipendenti dalla “schiavitù” di una scrivania per seguirli ovunque il business li porti.
In questo modo, grazie all’innovazione dei processi, gli investimenti in risorse tecnologiche si trasformano in ricavi.

Ne è convinto, tra gli altri, Claudio Mignone, country manager di Polycom Italia, pronto a ricordare come la tecnologia permette di collaborare in maniera spontanea con un’altra persona attraverso un video, “premendo un semplice pulsante in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora”.

Questo, sempre per Mignone, ha eliminato la necessità di un reale spostamento fisico poiché si può far business, oltre che di persona, anche collegati via video in qualsiasi parte del mondo. La scelta dell’orario, del luogo e del sistema operativo non sono più di intralcio, visto che le tecnologie interoperabili oggi a disposizione sono di supporto con qualsiasi condizione ambientale.

Da qui la constatazione di come l’adozione del video nel business è in crescita. A ribadirlo ci pensa un ricerca di Quocirca commissionata da Polycom secondo cui solo il 22% delle 800 organizzazioni interpellate ha affermato di non utilizzare attualmente strumenti room-based o desktop-based per realizzare la propria video collaboration.

La ricerca ha, inoltre, rivelato come ben il 90%, delle aziende che hanno adottato gli strumenti di video collaborazione hanno affermato di star ottenendo significativi benefici e un ritorno degli investimenti sotto diversi aspetti, tra cui livelli avanzati di efficienza nella collaborazione tra dipendenti, cui viene garantito un ambiente di lavoro flessibile, e maggiore velocità nei processi decisionali.

Tuttavia, l’adozione di soluzioni di videoconferenza non si è, però, diffusa allo stesso modo tra i mobile worker. Solo l’8% delle organizzazioni coinvolte nella ricerca ha affermato di utilizzare di frequente i tablet per le funzioni video e ancora di meno (il 4%) utilizza dispositivi smartphone.
Il che, per il country manager di Polycom, indica come, oggi, la mobilità rappresenta ancora un fattore critico, “sia da un punto di vista professionale che personale, indipendentemente dall’età e dalla professione”.

Come se non bastasse, per Polycom, i risultati della ricerca dimostrerebbero che la tecnologia è andata oltre, mentre il business sta ancora cercando di mettersi al pari con il progresso tecnologico.
Basti pensare, suggerisce Mignone, a come le tecnologie per la videoconferenza consentano da tempo alle aziende decise a internazionalizzare il loro business di abbattere distanza e fuso orario consentendo a chi le utilizza di registrare, trasmettere in streaming, condividere e cercare contenuti video in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.

Di primaria importanza, sempre per Mignone, è, poi, l’adattamento delle soluzioni di video collaboration ai bisogni specifici delle singole realtà di business “per una personalizzazione che può essere ottenuta solo quando i provider di soluzioni tecnologiche lavorano a stretto contatto con partner e clienti” in maniera sempre più strutturata in ambito medicale, per esempio.

Rendendo ancora più semplice l’utilizzo delle soluzioni di videoconferenza, da parte di manager e utenti comuni, la ricerca ha, inoltre, sottolineato come oltre il 50% di coloro che utilizzano le tecnologie video hanno raramente o mai necessitato di assistenza It attraverso il telefono. Tuttavia, molti di coloro che non ricorrono a quest’ultima, percepiscono la videoconferenza come uno strumento impegnativo e complicato da un punto di vista tecnologico.

La combinazione di queste due scoperte, conclude il country manager, conferma che alcune aziende devono ancora superare certe abitudini e rendersi conto del potenziale e dei reali benefici del video.

L’ambiente lavorativo moderno è di gran lunga differente da come era anche solo trent’anni fa. Oggi, c’è molta enfasi nel creare ambienti aperti e collaborativi, che portano migliore produttività. La tecnologia video rappresenta un grande supporto e sta anche favorendo il futuro del mondo del lavoro, che va oltre la semplice messa a punto di sistemi per i top manager e riguarda un nuovo spirito, aperto e collaborativo, che abbatte le barriere del tempo e della distanza incoraggiando l’utilizzo della comunicazione in video davvero per tutti”.

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