Sun-Microsoft: pace fatta

Una notizia destinata a cambiare il panorama delle alleanze e degli equilibri tra i fornitori It. Un accordo che molti vedono già in chiave anti-Linux e che modifica l’assetto per Sun.

5 aprile 2004 L’accordo è di quelli destinati se non a fare la storia, per lo meno a cambiare significativamente lo statu quo. Sun Microsystems e Microsoft hanno di fatto chiuso le ostilità che per anni le hanno viste contrapposte, raggiungendo un accordo globale, che va dallo scambio di tecnologie alla proprietà intellettuale.
Nella sostanza, Microsoft ha deciso di pagare a Sun Microsystems 1,6 miliardi di dollari, 700 milioni dei quali serviranno a mettere fine a una serie di pendenze in materia di antitrust e i restanti 900 milioni per risolvere le dispute aperte in materia brevettuale.
Ma non si tratta solo di una pietra sul passato.
La nuova intesa pone le basi per una più ampia collaborazione tra le due aziende, che hanno deciso di condividere le proprie tecnologie server, con l’obiettivo di aprire la strada a una nuova interoperabilità tra le rispettive piattaforme.
In una fase iniziale, questo tipo di collaborazione si concentrerà su Windows Server e Client, ma in prospettiva dovrebbe allargarsi ad altri ambiti quali email e database.
Il pagamento verrà ascritto nei conti del quarto trimestre fiscale di Sun, notizia questa che cambia non di poco il bilancio complessivo dell’azienda, per la quale si attendono, a chiusura del terzo trimestre, perdite comprese tra i 750 e gli 810 milioni di dollari, perdite alle quali faranno seguito tagli già annunciati per oltre 3.000 addetti.
E’ evidente che l’accordo cambia molto, non solo per il mercato ma anche all’interno della stessa Sun, tanto che, contestualmente all’annuncio dell’intesa con l’ex nemico di sempre è arrivata la notizia della nomina di Jonathan Schwartz, già executive vice president per il software, al nuovo ruolo di presidente e chief operating officer.
Questi i fatti.
Nel corso della giornata aggiorneremo la notizia con approfondimenti e commenti, che, come è comprensibile, stanno arrivando a ruota.

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