Redback offre piattaforme Ip complete ai carrier

La società americana, che ha aperto un anno fa una filiale in Italia, fornisce infrastrutture di alto livello ai provider di servizi di connettività.

5 ottobre 2002Nell’ultimo semestre si è assistito a un notevole fermento nel mondo degli apparati per i service provider. Probabilmente è stato questo l’elemento che ha colpito di più durante la presentazione alla stampa italiana dell’architettura User Intelligent Networks, fatta da Davide Pea, country sales manager Italia di Redback Networks. Che questo segmento di mercato presenti ancora forti potenzialità di crescita, legate a una sempre maggior domanda di connettività con servizi a valore aggiunto è indiscusso, ma è altrettanto vero che ancora oggi si sta pagando lo scotto di un eccessivo ottimismo iniziale. Situazione resa ancora più grave da una non facile congiuntura di mercato.
L’azienda americana, che ha aperto circa un anno fa una filiale italiana, realizza piattaforme di tecnologie Dsl (Digital subscriber line) e scrive il Ppp (Point-to-point protocol) over Ethernet insieme a Uunet. Nell’anno 2000, grazie all’acquizione di alcune società sono entrate in azienda risorse umane con esperienze di sviluppo hardware (Amd K6) e sviluppo Ip, che hanno permesso a Redback di essere, come ha sottolineato Pea, “uno dei tre Ip center of excellence, ovvero una delle tre aziende in grado di sviluppare una piattaforma Ip completamente al proprio interno”. In un contesto di distribuzione sempre più accentuata dell’utilizzo delle reti, stiamo assistendo a un passaggio del centro di intelligenza delle stesse dalle realtà private, le aziende, ai fornitori di servizi di connettività, i service provider. Tutto questo perché diventa sempre più necessario riconoscere l’utente in modo indipendente dal punto da cui si collega e dallo strumento che utilizza per farlo, con un occhio sempre più attento alle realtà wireless. “Redback si presenta oggi come la terza generazione di sistemi operativi di rete – ha sottolineato Pea -. Ad aprire la strada fu, nel 1986, Cisco Os che, nascendo nell’ottica di un mondo enterprise, non fornisce quel livello di affidabilità e scalabilità necessario ai carrier. A questo ha fatto seguito il Jupiter Junos, che ha sicuramente migliorato queste caratteristiche, anche attraverso la parcellizzazione del software. Oggi noi, con Aos, siamo in grado di riconoscere l’utente e di applicare ad esso i livelli di servizio che gli competono, in modo intelligente.” Questa tecnologia permette a un unico router fisico di essere partizionato in router virtuali, fino ad arrivare ad un massimo circa di 500. L’interesse verso quest’azienda da parte dei big del mercato è dimostrato dall’acquisizione, da parte di Nokia, del 10% del pacchetto azionario di Redback, con l’opzione di arrivare a circa il 20%. Redback consta oggi di 850 persone a livello worldwide, di cui 40 in Europa e due in Italia, e serve circa 350 clienti, esclusivamente carrier e service provider, ai quali è in grado di offrire un supporto 24 ore su 24. Tra questi troviamo i maggiori attori del mercato Tlc come France Telecom, che ha già installato oltre 300 prodotti Redback e che oggi è in grado di offrire alla propria utenza un servizio Dsl (Digital subscriber line) con disponibilità di banda media di circa 60/70 Kbs.

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