Quel cambiamento sostanziale chiamato Software Asset Management

Uno dei temi che preoccupano sempre più le aziende è il risparmio. Ma come è possibile risparmiare senza penalizzare la propria infrastruttura?

L’unico modo per realizzare risparmi rilevanti in questo settore è non comprare quello che non serve e sfruttare al meglio quello che si ha. Mediamente le aziende sprecano il 50% dei propri investimenti in It a causa di infrastrutture non ottimizzate, licenze software acquistate in modo sbagliato, problemi gestionali e questioni legali a esse annesse.

Come aiutarle ad affrontare queste complessità?

GianPietro Caputo, Managing Director e Country Manager di SoftwareONE rivela di avere trovato la soluzione evolvendo il proprio business dalla fornitura di software al Software Asset Management (SAM).

«In pratica – dice – abbiamo per primi affrontato il cambiamento sulla nostra pelle, dal semplice ruolo di azienda transazionale di software licencing verso la consulenza a valore e i servizi professionali, in modo da offrire il supporto strategico necessario alla trasformazione delle aziende stesse, conseguente all’ottimizzazione e alla gestione del proprio parco software. Il software, infatti, non è semplicemente un bene che si acquista, ma è un asset fondamentale dell’infrastruttura It, che deve essere gestito, sottoscritto, rinnovato tenendo conto degli aspetti finanziari, contrattuali e di licensing che lo caratterizzano».

Dalla coerenza con l’infrastruttura all’utilizzo che ne viene fatto dagli utenti, ai rapporti con le terze parti fino alla compliance alle normative e gli aspetti legali che comporta nei diversi paesi in cui l’azienda opera, o agli audit esterni a cui l’azienda viene sottoposta, sono tanti i fattori che ruotano intorno al mondo del software che è fondamentale considerare.

Ed è solo monitorando e gestendo in modo strategico tutti questi elementi, nel corso dell’intero ciclo di vita del software, che è possibile individuare la migliore strategia d’implementazione per ridurre i costi di acquisizione delle licenze, rispettare le normative vigenti, sfruttare i benefici dei contratti sottoscritti e garantire il massimo ritorno dell’investimento, indipendentemente dal brand di preferenza.

Razionalizzare e ottimizzare gli asset software è fondamentale e si traduce concretamente in una riduzione degli sprechi legati all’It di milioni d euro.

Per Caputo è possibile farlo indipendentemente dal mercato di riferimento solo avvalendosi di una consulenza totale, in partnership con i produttori di software internazionali e con i migliori fornitori locali di servizi, aspetto che SoftwareONE garantisce con team di oltre 1.000 professionisti certificati e resenza diretta in 65 Paesi. «La chiave del nostro successo – dice – è anche nella metodologia che abbiamo scelto di adottare: il Software Portfolio Management, che combina servizi SAM, tecnologici e commerciali, processi di governance e di conformità per offrire al cliente una visione consolidata del proprio ecosistema It».

Bisogna essere in grado di comprendere e offrire consulenza rispetto a tutto l’universo che il software porta con sé, incluse l’analisi dell’utilizzo delle applicazioni per l’utente finale, l’organizzazione di workshop strategici per attuare un’appropriata politica di gestione dell’asset software, il servizio di protezione da audit e il supporto dei clienti nella loro strategia di migrazione tecnologica. Tutto partendo dalle reali necessità nel conciliare le esigenze di business del cliente con l’innovazione tecnologica. «È imprescindibile questa analisi – conclude Caputo – se si vuole essere capaci di supportare le aziende in modo che i cambiamenti digitali avviati possano essere organici con gli obiettivi strategici e si realizzi valore nel lungo periodo».

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