Quando l’Edi è obbligatorio anche per le Pmi

A colloquio con Antonio Brissa, responsabile della filiale italiana di crossgate. Perché l’Edi diventa cosa da Pmi e come si può implementarlo in modalità SaaS.

È il momento di un approccio nuovo per Crossgate. La società, da tre anni in Italia, amplia infatti il proprio raggio di azione, e dopo aver portato il suo approccio SaaS all’Edi al mondo corporate, da qualche settimana ha iniziato a indirizzare con una soluzione specifica e con un go-to-market dedicato anche il mondo delle piccole e medie imprese.

Spiega Antonio Brissa, che da poco ha aggiunto al proprio ruolo di responsabile della filiale italiana anche quello di responsabile per i mercati tedesco, austriaco e svizzero: ”In Italia in questi anni abbiamo portato le nostre soluzioni a 75 clienti con un fatturato compreso tra gli 80 milioni e i 5 miliardi di euro. Siamo riusciti a conquistare una buona penetrazione nel segmento automotive e laddove c’era la necessità di procedere all’ottimizzazione dei flussi”.

Ora però è arrivato il momento di guardare al mercato delle piccole e medie imprese.
”In realtà – spiega il manager – sono le grandi imprese che stanno facendo pressione sulle piccole realtà, perché si integrino nei loro Edi. E per le piccole imprese è fondamentale adeguarsi. In certi casi, se manca l’integrazione il rischio reale è il list out dalla rete dei fornitori”.

L’integrazione richiesta alle piccole e medie imprese riguarda i flussi delle fatture, degli ordini, delle bolle, spesso contestualmente a progetti Rfid.

”Per le piccole realtà, dunque, ci sono poche alternative. O rischiano il list out, o assumono un programmatore, o acquistano un programma classico di Edi, oppure affrontano il tema in un’ottica SaaS con la nostra soluzione M@gic Eddy Networkx. E devo dire che né la presenza di una perosna dedicata né l’acquisto di una soluzione on premise si giustificano laddove il volume dei flussi è limitato”.

M@gic Eddy Networx, è infatti una soluzione applicativa che già integra i profili pre-configurati dei partner commerciali con i quali connettersi e che si integra attraverso un’interfaccia database aperta accessibile dalle piattaforme Oracle, Microsoft Sql Server Db2/400, Informix, Sybase, Bttrieve, MySql.

”Nella soluzione, i cui costi di licenza partono da 250 euro al mese, sono già integrati, ad esempio, i profili dei più importanti player della gdo/Gds, da Auchan a Billa. Non servono poi giornate di consulenza né una infrastruttura hardware pesante: basta un pc con processore Intel Pentium IV a 2 GHz o superiori, 2 Gb di Ram, 80 Gb di spazio disco, una scheda di rete e lettore cd”.

Fondamentale, in questo nuovo approccio, sarà la rete commerciale.
”Finora ci siamo mossi in modo diretto sui grandi clienti. Ora invece stiamo lavorando alla costituzione di una rete di partner, cercando tra gli attori dell’Erp italiano. Guardiamo in particolare ai system integrator e ai consulenti e presto metteremo a punto un programma di formazione e certificazione specifico”.

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