Oltre l’automazione della forza vendita

Quali sono gli scenari tipici dell’implementazione di soluzioni wireless in azienda e quali le evoluzioni. Di questo e dei dispositivi che miglioreranno la produttività dei lavoratori abbiamo parlato con tre manager di Ibm, Avanade (joint venture di Accenture e Microsoft) e Hp.

 


Gli scenari applicativi delle soluzioni senza fili si moltiplicano, complice la disponibilità di device sofisticati e quella delle reti di nuova generazione. Sopra tutto, però, spicca l’ottica della produttività, che guida lo sviluppo di soluzioni sempre più evolute e di facile utilizzo. "La richiesta di applicazioni wireless di classe aziendale – ha esordito Graziella Dilli, mobile e-business leader di Ibm Global Services South Region -, è sostanzialmente legata a tre ordini di fattori. Anzitutto, la convergenza della tecnologia, con le reti geografiche 2,5 G che rendono possibile una connessione always on; il Wi-Fi, che permette un uso nomadico sempre più spinto delle applicazioni aziendali; infine Bluetooth, che consente il collegamento del microcosmo individuale all’ufficio". L’aspetto fondamentale è che le tecnologie oggi disponibili permettono, ad esempio, di avviare un’applicazione in banda larga in ufficio, spostarsi all’esterno passando a una rete mobile a banda larga, quindi al Gprs o al Wi-Fi, il tutto in modo trasparente per l’utente. Lo scenario di utilizzo delle applicazioni wireless è, quindi, quello di una rete flessibile, che si adatta alle esigenze individuali. In seconda battuta, poi, la diffusione delle tecnologie senza fili presso le aziende è legata alla disponibilità di dispositivi di nuova generazione, dai notebook con tecnologia Centrino integrata agli smartphone, che coniugano comunicazione vocale e trasferimento dati, fino ai pocket pc. Si tratta di elementi che portano a un’accelerazione nell’adozione del wireless, soprattutto in relazione al fatto che le aziende sono, oggi, molto orientate al miglioramento della produttività dei lavoratori e al taglio dei costi. Il ciclo di adozione delle tecnologie wireless è partito nella metà del 2001 con la diffusione della rete di seconda generazione e mezzo, il Gprs, disegnata per trasmettere informazioni. Questa, grazie alla possibilità di tariffazione basata sulla quantità di dati trasmessi e non più sul tempo, di fatto favorisce utilizzi aziendali basici, cross industry, delle tecnologie wireless come quelli legati alla gestione dell’agenda personale e all’accesso in remoto alla posta elettronica. Successivamente, l’utilizzo di tali network è evoluto, spostandosi verso applicazioni più critiche e tagliate sulle esigenze di specifici settori verticali, come l’automazione delle forze di vendita, la gestione delle attività post vendita e la manutenzione in settori quali retail, industria manifatturiera, farmaceutico, utility, trasporti e logistica.

Dispositivi per ogni esigenza


"Le applicazioni mobile che le aziende chiedono sono quelle che consentono di velocizzare i processi business critical – ha chiarito Mario Benuzzi, practice director di Avanade Italy -. Ci sono alcune attività che si prestano bene a essere mobilizzate e altre che, una volta orchestrate in modo tale da avere pezzi di processo resi disponibili su dispositivi senza fili, apportano benefici che giustificano l’investimento sostenuto". In realtà, cambia l’ottica di lavoro, perché non si ragiona più per capire dove sono i dati ma per scoprire dove risiedono i servizi. Questo, secondo Benuzzi, consente di ottimizzare il modo in cui si realizzano le applicazioni mobile, perché non si rendono più necessarie integrazioni "coese" con le fonti dati, quindi una connessione diretta col database, con i vincoli in termini di connessione che questo comportava. Le applicazioni mobile, anche grazie alla spinta dei Web service, permettono quel disaccoppiamento dei servizi che è alla base della nuova ottica di produttività che le aziende moderne sperimentano. "Le applicazioni più utilizzate ancora oggi – ha sostenuto Giampiero Savorelli, area category manager notebook e handheld Personal Systems Group di Hewlett-Packard Italiana – sono legate alla dotazione della forza commerciale di dispositivi che consentono l’accesso ai dati aziendali in qualsiasi momento". L’offerta, in questo contesto, si declina su tre segmenti, corrispondenti a tre tipologie di device. In primo luogo la mobilità "spinta", tipicamente riconducibile alla figura del venditore che prende gli ordini attraverso un dispositivo e, immediatamente, li invia al sistema informativo centrale. Questo tipo di applicazioni non richiede una capacità computazionale elevata e lo strumento normalmente adottato è il palmare. Accanto a questo concetto emerge, però, una mobilità più "evoluta", per la quale gli utenti richiedono prestazioni superiori, garantibili da notebook compatti con connessione wireless integrata.


È questo l’utilizzo privilegiato da parte dei promotori finanziari, dei consulenti o degli informatori tecnico-scientifici. "Una parte di questi utenti, tuttavia – tiene a precisare Savorelli -, nel corso dei prossimi cinque anni si sposterà verso l’utilizzo dei tablet pc, dispositivi caratterizzati da un’ampia versatilità di impiego ma che, contemporaneamente, permettono di interagire direttamente col software del sistema operativo senza utilizzare la tastiera, sfruttando quello che viene comunemente definito inchiostro digitale". Tra le tecnologie che, oggi, attirano i maggiori consensi ci sono anche quelle di identificazione remota in radiofrequenza (Rfid), che attiene alla sfera dell’estensione delle Lan in ottica wireless, particolarmente utilizzata nei settori della distribuzione, nel petrolchimico e nel manufacturing.

Applicazioni versatili


"La terza generazione di rete senza fili, il 3G – ha precisato Dilli -, porterà una maggiore banda geografica, rendendola utilizzabile nella gestione di applicazioni che divengono sempre più multimediali e multimodali, combinando voce e video. Anche l’interfaccia diviene sempre più semplice, caratterizzata da immagini reali e non più icone, comandi vocali e così via. Per i prossimi anni, quindi, è possibile prevedere una nuova generazione di applicazioni wireless diffuse e completamente integrate con le altre tecnologie di rete a banda larga, fissa o Wi-Fi". Anche i device divengono sempre più evoluti, come il wearable computer, pensato per un pubblico di manutentori, indossabile, che lascia le mani libere e utilizzabile attraverso comandi vocali. In futuro, e già i primi prototipi sono stati presentati, l’interazione coi dati avverrà grazie all’utilizzo di collane, braccialetti e orecchini super evoluti. "L’evoluzione della tecnologia wireless – ha concluso Dilli – richiama il percorso di Internet. Abbiamo avuto la prima generazione di Internet, l’e-business, che prevedeva l’interazione con dati e informazioni attraverso una postazione fissa. Oggi c’è l’e-business "in mobilità", portato dalla tecnologia wireless e, in futuro, ci sarà l’Internet "delle cose", che permetterà di recepire il dato direttamente laddove è generato. Dotando di etichette intelligenti i prodotti, già oggi se ne possono seguire gli spostamenti fino al cliente finale, arrivando a comporre conti elettronici".

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