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Olimpiadi 2016: pronti 250 server e 374 km di fibra

Alle Olimpiadi 2016 di Rio l’espressione più visibile, magari palpabile grazie alla VR, della tecnologia è rappresentata dalla trasmissione di 6mila ore dell’evento attraverso i media principali: tv e web. Ma dietro la facciata, la realtà virtuale, i droni, le app c’è una regia complessa racchiusa all’interno del Toc (Technology Operations Center).

Inaugurato a fine novembre dell’anno scorso, il Toc per le Olimpiadi 2016 di Rio è la stanza dei bottoni del Comitato Olimpico, la struttura di 800 metri quadri gestirà e controllerà tutti i sistemi informatici a supporto delle 144 competizioni olimpiche, fornendo i risultati ufficiali dei Giochi Olimpici e Paraolimpici a tutti i media accreditati.

Il partner tecnologico di riferimento dal 2002 è Atos SE. Il contratto con il Comitato Olimpico è il più costoso mai stipulato in ambito sportivo e sarebbe giunto a naturale conclusione a Rio 2016 ma il Comitato Olimpico per Tokyo 2020 ha già annunciato la presenza dell’integratore francese anche nella prossima edizione dei Giochi Olimpici.

In qualità di integratore, Atos SE si è occupata di orchestrare i vari fornitori hardware e software, tra questi Omega, Panasonic e Samsung ed Emc i più visibili, oltre a gestire contratti con brand meno visibili ma decisamente fondamentali come América Móvil che, attraverso le sue sussidiarie brasiliane, Claro, Net e Embratel, ha posato 374 chilometri di cavi in fibra ottica.

Le Olimpiadi 2016 di Rio saranno ricordate come le prime gestite totalmente in cloud, da qui la centralità dell’infrastruttura di rete in fibra ottica e della sicurezza da garantire, ovviamente in totale segretezza. I dati che circoleranno in rete saranno gestiti da 250 server fisici che, grazie alla virtualizzazione, funzioneranno come un migliaio, a Londra 2012 furono 719 server, evidente il risparmio in emissioni di CO2.

Alle Olimpiadi 2016 parola d’ordine: video

Atos fa sapere che sono tre le evidenze principali del proprio lavoro: l’Olympic Video Player, la soluzione di webcasting nata a Sochi 2014 è stata ampliata con l’integrazione di differenti linguaggi mediali, e ora fornisce in tempo reale risultati, statistiche, biografie, curiosità, commenti sui social media.

Ancora, il Games Management System che ha gestito la pianificazione e l’accreditamento di più di 300mila persone, tra volontari, atleti e giornalisti; l’Information Diffusion System che fornisce ai giornalisti i risultati delle gare di tutte le discipline. Infine l’applicazione myInfo+ che permette a media accreditati, atleti, allenatori e partner ufficiali di personalizzare l’esperienza olimpica digitale.

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