Olidata chiede una sentenza veloce

La società di Cesena, tramite il fondatore Carlo Rossi e la sua segretaria Susan Paganelli, compariranno lunedì di fronte al tribunale imputati di reati fiscali

11 luglio 2003 Olidata
domanda giustizia”
. E’ questo il titolo del comunicato emesso dalla società
di Cesena che lunedì 14 luglio sarà sottoposta al giudizio del tribunale di
Forlì per reati fiscali. Imputati sono uno dei fondatori Carlo
Rossi
e la sua segretaria Susan Paganelli. Tramite il comunicato
Olidata chiede un giudizio immediato “forte della certezza di poter
dimostrare che gli imputati sono estranei ai fatti loro contestati”
. La
fretta della società di Cesena è motivata anche dalle precarie condizioni di
salute di Rossi e dai danni che l’incertezza sulla vicenda giudiziaria continua,
secondo Olidata, a provocare al titolo quotato alla Borsa di
Milano. “In termini di profitti la società continua a ottenere brillanti
risultati, siamo in controtendenza rispetto al mercato dei pc ma gli analisti di
Borsa rimangono alla finestra. Il procedimento in corso, infatti, è la
principale causa dell’incertezza attribuita al titolo dalla generalità degli
analisti e dei principali investitori istituzionali”
. Dopo
avere superato la barriera dei 10 euro nei primi mesi del 2000, la società ha
visto calare il valore del titolo che oggi è di poco superiore a un euro. In
mezzo c’è stata la vicenda giudiziaria ma anche la crisi del mondo hi tech e dei
pc e l’azione della Consip. Tutto questo ha avuto delle ricadute anche sul
bilancio di Olidata che nel 2002 ha realizzato un fatturato di
215,4 milioni di euro in calo del 20% rispetto all’anno precedente. L’utile
netto è stato di 6,2 milioni di euro (erano 5,8 lo scorso anno), il margine
operativo lordo di 13,8 milioni (14,6 l’anno precedente) e il risultato
operativo è stato di 11,5 milioni di euro contro 11,8 milioni del 2001.

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