Non tirate la giacca al cloud

L’inerzia dell’It può far trascurare alcuni valori.

Sul cloud è stato detto di tutto, non c’è molto da aggiungere, sia sul piano della divulgazione dei contenuti, sia su quello dei commenti. Ma tre cose, oggi, si possono dire o ridire.

Come sintesi, forse mai espressa con lettere chiare, c’è da esprimere che nessun fornitore It di prima e seconda fascia (con ciò intendendo i top 200 della fornitura e i loro partner) può esimersi dall’avere una proposta cloud.

C’è da rilevare, poi, l’esistenza di un tema non affrontato definitivamente, ma di cui tutti sono consapevoli: il rapporto fra la resilienza delle informazioni su cloud e le garanzie connesse.

Circola un esempio: in caso di impedimento infrastrutturale, come l’accesso a un data center dall’altra parte del pianeta, che ne è di un servizio stipulato con un operatore locale?
Ci sono i service level agreement, è la risposta che spontaneamente si dà.
Ma il fatto che un’infrastruttura sia disegnata in modo globale deve interessare l’utente?
Può essere materia di discussione oppure deve essere trasparente (posto che gli eventuali malfunzionamenti trasparenti non lo sono)?

Se l’esempio di un cloud a regime sono le utility, è necessario immaginare anche l’esistenza di una rete di “manutentori” locali, cosa che comunque sposta l’asse delle valutazioni economiche.

Terza osservazione: la pressione per la ripresa dell’It pare essere tutta sulle spalle del cloud. Si sente dire spesso che è come “la luce in fondo al tunnel”, anche se non si sa determinarne la lunghezza e il punto in cui ci si trova.

Questo però è forse troppo.
Spostare interamente l’inerzia dell’It sul lato del cloud non fa tenere in considerazione quanto la “vecchia It” ha creato, ma soprattutto quanto vi è ancora di valido e di utilizzabile.

Sarebbe meglio avere forse una visione meno miracolistica e più ponderata. Nelle aziende ci sono ancora molte risorse umane in grado di ottimizzare l’esistente.
Il vento di rinnovamento del cloud va bene, ma l’It, anche se alcuni lo sostengono, non è tutta da rottamare.
La dismissione, per giunta, sta diventando una pratica fuori moda, ora che in Europa si caldeggia il rientro delle misure a sostegno dell’economia.

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