News online a pagamento? Un terzo dei navigatori è possibilista

Il 58% degli intervistati si dichiara però contrario. I dati di una ricerca Nielsen condotta a livello mondiale

La maggioranza degli utenti Web non è ancora prontaper pagare le notizie online, abituata al “tutto gratis” che è da sempre sinonimo di questo media. Però la percentuale che, invece, sarebbe disposta a sborsare qualcosa è forse di più di quello che ci si poteva aspettare. Questo è il quadro che emerge da un sondaggio effettuato da Nielsen nell’autunno del 2009 in 52 Paesi nel mondo e che ha coinvolto 27.000 individui. La ricerca, in realtà, non ha sondato l’attitudine solo per le news ma verso tutti i contenuti digitali.
La domanda basilare posta dalla società di ricerca era molto semplice: saresti disposto a pagare per le news online? Il 58% del campione ha risposto in modo contrario (ma in Europa e Nord America il dato sale al 62 e al 66%), solo l’8% ha dichiarato di aver già pagato per l’abbonamento a quotidiani mentre il 34% è possibilista, cioè potrebbe considerare l’idea di pagare per accedere ai siti dei principali quotidiani online. Numeri che fanno intravedere qualche opportunità per gli editori del Web.
Lo scenario tuttavia si complica considerando che ben l’85% degli intervistati preferirebbe che i contenuti oggi gratuiti rimanessero tali. In effetti la ricerca Nielsen mostra che molto dipende dal tipo di contenuto: più è alto il valore assegnato dagli utenti, più cresce la propensione all’esborso.

Che cosa offrire a pagamento?
Sicuramente spettacoli teatrali, musica, giochi e video professionali (compresi spettacoli televisivi attuali), categorie per le quali la percentuale di utenti disposti a pagare (e che magari hanno già pagato) è vicina o superiore al 50%. Seguono riviste e quotidiani (39 e 34%). Ma anche per le news sembra esistere uno “zoccolo duro” composto dal 31% di utenti che attribuiscono un valore all’online tale da giustificare un costo per la consultazione. A patto, però di consentire i libero utilizzo e la condivisione delle informazioni una volta scaricate e di eliminare la pubblicità. Per contro, per ridurre il costo dei contenuti a pagamento (non solo le news) circa la metà degli intervistati sarebbe disposta ad accettarne di più.
Non stupisce, infine, che gli utenti più propensi al pagamento siano i giovani sotto i 35 anni: quelli che di Internet non potrebbero fare a meno.

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