Networking: bisogna occuparsi dell’agilità più che delle performance

Le reti in uso dieci anni fa non sono così diverse da quelle di oggi, anche se le prestazioni attese sono maggiori rispetto al passato. Lo pensa Paolo Lossa, Regional Manager di Brocade Italia e Iberia,

Considerando che la più grande sfida degli It manager era rappresentata dal collegamento di computer in spazi diversi, ora migliaia di dipendenti in uffici internazionali si aspettano di avere i propri desktop, laptop e dispositivi collegati alla rete dai loro uffici, da casa, tramite Wi-Fi negli spazi pubblici, e di utilizzare reti 3G e 4G in mobilità.

In passato la capacità e la banda del datacenter ponevano limiti alla tecnologia utilizzata per lavorare, i problemi legati alle capacità potevano semplicemente essere risolti fornendo maggiore banda e le reti rappresentavano il passaggio di back-office per accedere a questa risorsa.

Ora, per Lossa, è la rete il cuore delle imprese: senza una rete all’altezza del compito che deve supportare, il coordinamento tra uffici locali e internazionali risulta impossibile e la velocità con cui siamo abituati a operare sarebbe gravemente compromessa. Una rete flessibile, efficiente e intelligente offre maggiori agilità e affidabilità, un time-to-market ridotto e un significativo risparmio di energia e spazio utilizzati nel data center.

L’affidabilità è di particolare rilievo in quanto le esigenze degli utenti relative alle reti continuano a crescere, in particolare da quando è stato adottato il cloud computing in molte funzioni di business.

I dati aumentano in modo esponenziale nelle ore di punta, e ciò può creare seri sforzi sulla rete e portare a bloccare il provisioning, di conseguenza il vecchio rimedio di aggiungere banda non è più sostenibile.

Aumentare la banda davanti a problemi di provisioning, ammonisce Lossa, non è più sufficiente. Questo approccio, in realtà, in molti casi ha rallentato l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie e strategie di networking, in quanto le aziende dovevano affrontare una serie di rallentamenti, invece di poter effettuare una pianificazione a lungo termine.

Questa situazione sta cambiando: nessun aumento di banda può evitare colli di bottiglia o problemi di latenza, soprattutto non a lungo termine, con il cloud che è entrato a far parte della vita personale e lavorativa. Più banda viene fornita, spiega Lossa, più è sfruttata. VoIP, videoconferenza e streaming ricco di dati, software cloud, e upload e download di contenuti creano un’incredibile pressione sulle reti di oggi, ed è un’esigenza che continuerà a crescere. E lo farà, se pensiamo che il 90% dei dati esistenti è stato creato solo negli ultimi anni.

La condotta per un approccio olistico al provisioning, con la rete al centro della strategia It, è in parte focalizzata sui nuovi sviluppi degli standard di networking e sulle tecnologie innovative che supportano, che renderanno le reti più flessibili, reattive nelle risposte e intelligenti.

La dimostrazione per supportare il networking intelligente è schiacciante. Google, ad esempio, è stato in grado di risparmiare milioni di dollari ogni mese da quando ha raddoppiato l’efficienza delle proprie reti. È stato un grande investimento, ma è stato recuperato in meno di un anno e continuerà a garantire dividendi finché la continuità di rete sarà assicurata.

Network Functions Virtualization (Nfv) e Software-Defined Networking (Sdn) saranno fondamentali per le principali strategie di provisioning e sono importanti sviluppi nel networking.

L’Sdn, che separa il control plane (la parte che indirizza e dirige il traffico da e verso il data center) dal data plane (che trasporta il traffico), consente alle aziende di reagire al cambiamento, controllando manualmente il flusso delle risorse, rendendo la gestione di rete più semplice e veloce. La vera spinta per l’Sdn è avvenuta con l’ampia adozione di software e applicazioni cloud. Soluzioni temporanee di uso diffuso non sono più in grado di gestire le pressioni che il cloud computing genera sulle reti, mentre l’SDN possiede l’elasticità e la scalabilità necessarie per affrontarle.

Ponendo uguale importanza ai layer virtuali e fisici nella rete, le aziende saranno in grado di realizzare e gestire reti capaci di sostenere le pressioni del futuro: risma di informazioni che corrono sulle reti in ogni momento, unite ai picchi di dati, il cui calibro è stato solo accennato nel passato.

La natura di una rete aziendale spesso detta la velocità e il modo in cui sia possibile adottare l’Sdn. Reti semplici e su scala ridotta, di frequente presenti nelle piccole e medie imprese, possono implementare più facilmente l’Sdn grazie alla loro dimensione e all’assenza di complessità. Spesso tendono a essere eterogenee, cioè non legate a un vendor specifico. In queste reti eterogenee c’è molta più flessibilità e possibilità di scelta per i manager It di combinare e unire tecnologie che rispondano ai requisiti attuali e futuri.

Nonostante l’Sdn sia meno semplice da installare sulle reti aziendali con accordi esistenti con un singolo vendor, è comunque possibile utilizzarlo in modo strategico in specifiche aree di rete.

Per i dipartimenti It di grandi ambienti o aziende che desiderano implementare strategie di networking che includano Sdn e Nfv, vi sono numerosi percorsi da seguire che non richiedono una completa revisione dell’infrastruttura.

Spesso, i dipartimenti It iniziano a implementare l’Sdn in luoghi specifici della rete, in particolare dove hanno dispositivi legacy non eterogenei, legati a un fornitore particolare. Prevediamo che entro un anno per le aziende sarà più semplice accedere a soluzioni Sdn “preconfezionate” necessarie per implementarlo strategicamente in azienda, tuttavia nel breve termine assisteremo a installazioni specifiche su piccola scala, spesso controllate all’interno dell’hypervisor, che garantiscono affidabilità ed efficienza di rete dove realmente necessarie.

Nei prossimi anni Lossa prevede che l’Sdn e l’Nfv diventino parte di un cambiamento più ampio e generale verso reti Ip virtualizzate allo stato dell’arte, che promettono risparmi reali su costi capex e opex.Quando cita “The New IP”, si riferisce a un approccio olistico al networking che include un cambiamento distante dalle performance, in direzione di agilità e usabilità, in quella che è la più grande evoluzione del networking in oltre un decennio. Le funzionalità ideali che caratterizzano una rete che segue il modello di The New IP includono provisioning on demand, centralizzazione dell’intelligenza e della gestione e operazioni focalizzate su software e utenti.

È evidente che le aziende non possono continuare ad aggiungere banda come soluzione ai problemi di provisioning, The New IP rappresenta un modello per continuare a crescere su scala, utilizzando le infrastrutture esistenti nel modo più efficiente e intelligente possibile. Le reti costruite su The Old IP semplicemente non possiedono la flessibilità e la scalabilità che le aziende necessitano sul lungo termine, di conseguenza questi cambiamenti diffusi nelle best practice di networking sono una semplice evoluzione naturale. In altre parole, ciò che renderà una rete di successo e a costi contenuti, differente dai concorrenti nel futuro sarà l’adesione ai nuovi standard di networking, in base alle esigenze attuali e prossime che porremo alla nostra tecnologia.

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