Musicisti inglesi contro la riforma della gestione dei diritti d’autore

La proposta della Commissione europea non piace a un gruppo di star della musica d’Oltremanica capeggiato da Nick Mason (Pink Floyd) e da Edward O’Brien dei Radiohead

Nick Mason dei Pink Floyd, Edward O’Brien dei Radiohead, Robbie Williams e Annie Lennox hanno fatto causa comune contro la Commissione europea.

Con una lettera aperta (così la riporta il sito della Bbc) si sono opposti alla proposta presentata recentemente dall’esecutivo di Bruxelles di mettere mano al sistema dei diritti d’autore musicali gestito dalle società nazionali autorizzate (in Italia, la Siae).

Gli artisti inglesi ritengono la proposta capace solamente di difendere gli interessi di una minoranza di manager e di investitori e non in grado, come detto dal Commissario Barnier che l’ha presentata, di migliorare la gestione dei diritti d’autore e accrescere l’offerta legale della musica online contro la pirateria.

Vi è che non esiste attualmente un regolamento unico sulle società di gestione collettive dei diritti d’autore e la proposta di direttiva andrebbe in questa direzione.

Un anno, cinque anni
Ma per Mason e colleghi la norma che prevede che le società collettive debbano versare le percentuali dei diritti agli artisti entro 12 mesi dall’incasso, e che se dopo cinque anni non sono riuscite a scovare gli autori dei brani il diritto di incasso diventi di loro proprietà, ha il significato di aiutare solamente i poteri forti.

In altri termini, ci sarebbe il rischio che scaduto il primo anno, i soldi e le azioni verso i titolari dei diritti verrebbero congelati in attesa della scadenza del lustro.

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