Modellare l’e-learning su specifici obiettivi dell’azienda

In questa intervista, Geno Tolari, Ceo di Saba (società statunitense attiva nell’Human capital development and management), ha evidenziato alcune linee guida che le imprese dovrebbero seguire per implementare una formazione online di successo.

 


Attiva dal 1997 nell’ambito dell’Human capital development and management, la statunitense Saba ha realizzato una piattaforma di Learning management system (Lms) basata su tecnologia Web, che automatizza la gestione dei sistemi di apprendimento per i discenti, i formatori e i manager dell’e-learning.


In Italia la società ha una partnership con Allos, realtà nata nel 1982, che opera nell’e-learning System Solution. Abbiamo colto l’occasione di una visita nel nostro Paese di Geno Tolari, Ceo di Saba, per rivolgergli alcune domande sull’evoluzione della formazione online e cercar di scoprire i differenti approcci tra Usa ed Europa.

L’ambiente in cui avviene l’apprendimento costruisce un tessuto di relazioni in cui lo scambio di informazioni diventa un asset fondamentale della redditività organizzativa, valorizzandone le specificità. Quante sono le aziende in cui l’iniziativa formativa fa parte di un più ampio progetto di Knowledge management o, quanto meno, rappresenta il primo passo in questa direzione? Esiste una differenza in questo senso tra la realtà europea e quella americana?


"Affinchè le iniziative formative producano effetti tangibili, è necessario che esse rispondano alle esigenze organizzative e siano perfettamente in sintonia con la strategia aziendale. Tutte quelle organizzazioni che hanno collegato i propri programmi di formazione a obiettivi specifici e ben definiti, come ad esempio accelerare il time-to-competency, migliorare il time-to-market, ridurre il compliance risk, aumentare le vendite o incrementare la produttività dei canali distributivi, nel complesso hanno tratto dall’utilizzo di Internet benefici indubbiamente maggiori rispetto a quelle organizzazioni che si sono limitate a mettere online i contenuti dei corsi soltanto per il gusto di affidarsi alla tecnologia. Esistono molti punti in comune tra le esperienze formative europee e quelle statunitensi. In entrambi i contesti sono chiaramente emerse alcune tendenze che hanno reso estremamente efficaci le diverse iniziative avviate. Tali tendenze ci permettono di ricavare alcuni insegnamenti utili, come: far precedere a qualsiasi programma formativo un’analisi accurata degli obiettivi organizzativi strategici; considerare l’e-learning solamente all’interno di una più ampia strategia e in relazione agli obiettivi dell’organizzazione; avvicinarsi all’e-learning con la prospettiva e le tecniche di una trasformazione organizzativa complessiva; affidarsi a un’infrastruttura tecnologica a architettura aperta, solida e conforme agli standard; ricorrere all’e-learning per passare a un’esperienza di formazione più veloce, flessibile e personalizzata, per un maggiore impatto sul business e, infine, lavorare con rivenditori esperti e che abbiano maturato una serie di esperienze di successo".

Gli analisti ipotizzano il change management come un valido strumento di supporto per le organizzazioni, in quanto comprende l’insieme delle metodologie e degli strumenti che, in seguito a cambiamenti aziendali, predispone le azioni necessarie affinché tutta l’azienda sia allineata al nuovo status, consentendo in questo modo di raggiungere con successo gli obiettivi prefissati. L’azione di change management, sottolineano gli esperti, si attiva attraverso un meccanismo di azione e reazione, che si può realizzare attraverso la fornitura della maggiore e migliore informazione/formazione possibile. L’e-learning, dunque, sembrerebbe lo strumento privilegiato di questo processo attraverso la ripetizione e il rafforzamento frequente dei messaggi, un’adeguata ed efficace gestione del feed back e del rischio formativo e, non ultimo, un cambio frequente degli strumenti e dei messaggi utilizzati. Si tratta ancora di pura teoria o esiste già una domanda da parte dei mercati?


"Esistono diverse componenti che concorrono al successo di un programma di e-learning. In primo luogo, è necessario prendere sul serio la user experience e sapere quando e come investire per rendere l’attività formativa accattivante, senza dare per scontato che una volta avviato il programma tutti partecipino. Gestire una buona attività formativa significa anche impiegare strumenti adatti per verificare in progress il valore di ciò che è stato prodotto, se la gente non paga per usufruire di quel servizio probabilmente sarebbe stato meglio non offrirlo. In terzo luogo, è necessario affrontare l’e-learning come un programma di cambiamento complessivo, costruendo una dinamica di mercato basata su piccoli step successivi, estendendo e perfezionando i programmi pilota a partire dai feedback dei clienti e, infine, investendo seriamente nelle attività di comunicazione e in tutti i processi associati ai programmi di cambiamento".

Rispetto alla vostra esperienza di provider, il mercato sta andando verso un discorso di terziarizzazione dell’attività di formazione, oppure c’è preferenza per una gestione interna dei contenuti formativi, attraverso la costruzione di business unit dedicate?


"Noi intendiamo lo sviluppo e la gestione del capitale umano non solo in termini di tecnologia, ma in termini di strategia ampia, mirata al miglioramento della performance organizzativa. Una soluzione corporate training spesso non basta a rispondere a tutte le esigenze di formazione di un’azienda di grandi dimensioni; il mercato è evoluto e le organizzazioni moderne richiedono un supporto nella progettazione di tutte le tipologie di soluzioni per la formazione aziendale. Tali soluzioni si rivolgono a cinque aree chiave fondamentali per il successo aziendale: capacità di vendita dei canali, certificazione dei canali, formazione del cliente, regulatory compliance e corporate university".

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