A colloquio con Roberta Cocco, Direttore Responsabilità Sociale e National Development di Microsoft Italia, sul ruolo delle iniziative di responsabilità sociale in azienda: il ruolo dei partner, la spinta verso il cloud, l’impegno dei dipendenti.

Ne avevamo parlato all’inizio dell’anno, quando Roberta Cocco, da poco chiamata a ricoprire l’incarico di Direttore Responsabilità Sociale e National Development di Microsoft Italia, aveva presentato, nel corso di un incontro pubblico, le iniziative che costituiscono l’ossatura portante della social responsabilità della società.
Avvicinandosi la fine dell’anno fiscale, Roberta Cocco tira invece le fila di dodici mesi di attività, cercando non solo di inquadrare le attività svolte, ma soprattutto di spiegare quale siano i principi ispiratori che muovono tutti gli interventi di Microsoft nel sociale.
Perché non si tratta ”semplicemente” di donare software, anche se i 4,5 milioni di dollari di software donati alle onlus nell’arco di un anno non sono certo pochi: ”Si tratta semmai di dimostrare come con la tecnologie le associazioni che operano nel no profit possono migliorare e incrementare le loro iniziative – spiega Roberta Cocco – . Lavorare con il terzo settore è una sfida e il nostro obiettivo è sviluppare con loro esperienze e referenze poi replicabili in contesti differenti”.

I progetti cloud sono sicuramente i più gettonati, grazie anche al contributo dei partner che con Microsoft hanno scelto di lavorare, da Gruppo Zenit ad HP, da SoftJam a Tempestive e Teorema.

”Il nostro impegno – interviene ancora Cocco – si articola su tre punti essenziali: in primo luogo, è evidente, la donazione di software: è l’elemento centrale della nostra azione, il mezzo attraverso il quale facciamo arrivare ciò che meglio sappiamo fare a chi nei ha bisogno. Nostro partner specifico per questo aspetto è Techsoup, attiva a livello internazionale”.

La seconda area di intervento è rappresentata dai progetti di digitalizzazione: “In questo caso si tratta non solo di investire in grandi progetti, ma di fare rete, di mettere a fattore comune le esperienze, di connettere infrastrutture.
I progetti per le associazioni sono tutti a tiolo gratuito, così come gratuito per loro è il  cloud dell’azienda: l’obiettivo è creare interesse e sviluppare referenze replicabili.

Il terzo punto che Cocco evidenzia con enfasi è rappresentato dal personale stesso di Microsoft: ”Ciascun dipendente – spiega – può donare tre giornate di volontariato a qualunque associazione di sua scelta: sono tre giornate completamente pagate da Microsoft, che il dipendente dedica ad attività sociali. E sono sempre i nostri dipendenti, insieme ai nostri partner, che seguono i progetti di digitalizzazione e di innovazione infrastrutturale delle Ngo. E questo va davvero al di là della pur importante donazione di software”.

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