Microsoft fara appello per evitare lo split in due

La sentenza e arrivata e ha confermato le attese. Il giudice federale ha tratto le conseguenze del primo giudizio di colpevolezza e ha condannato l’azienda di Bill Gates a una separazione fra le attivita legate ai sistemi operativi e quelle su applicativi

Rispettando ampiamente le previsioni della vigilia, il giudice
federale Thomas Penfield Jackson ha sentenziato la divisione in due
di Microsoft come misura ritenuta necessaria per ristabilire una
corretta concorrenza nell’industria del software. Le due entità
frutto dello split dovrebbero dividersi le responsabilità fra sistemi
operativi e applicativi. La condanna è la conseguenza del precedente
verdetto che riconosceva l’azienda di Bill Gates colpevole di aver
mantenuto illegalmente il monopolio nel campo dei sistemi operativi.
Jackson ha aggiunto provvedimenti restrittivi, da attuare entro tre
mesi, che comprendono il rilascio completo delle proprie Api ad altri
sviluppatori, la possibilità per i pc vendor di alterare
l’interfaccia Windows, il divieto di minacciare rialzi strumentali
dei prezzi o restringere l’accesso alle informazioni tecniche,
l’impossibilità di fare bundle fra Windows e prodotti come browser o
middleware. Per quanto riguarda i tempi, il giudice ha chiesto a
Microsoft di sottoporre un piano sulle modalità e la logica della
separazione entro quattro mesi. Se la prevedibile istanza d’appello
non dovesse essere accolta, la società avrebbe un anno di tempo per
completare lo split, sotto la guida un controller. Come già
anticipato in passato, le due realtà così formate dovranno conservare
la forma originaria per dieci anni, dopodiché sarebbe possibile una
nuova fusione.
Chiaramente, gli avvocati di Redmond hanno già preannunciato il
ricorso in appello e, se necessario, alla Corte Suprema. La speranza
del costruttore è che il procedimento duri a lungo, almeno un altro
anno a partire dalla presentazione dell’appello. La risposta del pool
dell’accusa (Dipartimento di giustizia Usa più rappresentanti di 19
stati) potrebbe essere una pressione al fine di portare l’appello
direttamente alla Corte Suprema, per abbreviare i tempi di un
giudizio definitivo e saltare gradi intermedi nei quali Microsoft ha
ottenuto qualche successo in altre cause (contro Sun su Java, per
esempio). Passando per questa via, inoltre, il caso dovrebbe arrivare
alla Corte Suprema nella sessione 2001-2002, che inizia il primo
ottobre, come ogni anno. Per attendere un pronunciamento, secondo gli
esperti, occorrerebbe andare almeno alla metà del 2002.
Bill Gates ha subito energicamente commentato la sentenza del giudice
Jackson, sottolineando come essa rappresenti "un’intrusione
ingiustificabile nel mercato del software, ovvero il mercato che è
stato il motore della crescita dell’economia americana. L’effetto
sarà negativo sui consumatori, renderà i computer più difficili da
utilizzare e creerà handicap per le migliaia di imprese che lavorano
nell’high-tech"
. La furia del cofondatore di Microsoft è andata
ancora più a fondo: "Questa decisione significa che Windows non
potrà mai essere migliorato né adattato a nuovi standard, come quelli
legati alla protezione della privacy o Xml, per fare degli esempi.
Comunque, per il resto del procedimento noi continueremo a fare ciò
che ci è sempre riuscito meglio, ossia produrre software. Stiamo
lavorando su progetti appassionanti, come il riconoscimento vocale o
quello della scrittura e queste ricerche non possono che essere
effettuate da una grande azienda"
, ha concluso colui che oggi in
azienda occupa il ruolo di chief software architect (oltre che di
presidente).
Gli analisti non hanno mostrato sorpresa all’annuncio della sentenza,
ritenendo che il giudice abbia concesso a Microsoft il tempo
sufficiente per negoziare, senza che il costruttore abbia potuto o
voluto approfittarne. Forrester Research si è spinta ad affermare che
la scissione potrebbe far bene, poiché darebbe nuova competitività
all’impresa, accrescerebbe la spinta all’innovazione e, a conti
fatti, creerebbe maggior valore anche per gli investitori: "Oggi i
dirigenti di Microsoft passano troppo tempo a cercare di mantenere le
posizioni su tutti i fronti o nelle aule di giustizia. L’esempio di
At&T, negli anni Ottanta, dimostra che una divisione crea
valore"
, ha affermato l’analista Carl Howe.

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