Stanziato un fondo di 500 milioni per progetti in R&S delle Pmi e Mid-Cap. Stipulato anche un accordo quadro per realizzare infrastrutture, promuovere il credito a studenti universitari e favorire l’occupazione giovanile.
Un nuovo fondo di 500 milioni da destinare ai progetti in ricerca e sviluppo delle
piccole e medie imprese (Pmi) e delle imprese a media capitalizzazione
(Mid-Cap). E un accordo quadro per
sostenere la realizzazione di infrastrutture, promuovere il credito a studenti
universitari, favorire l’occupazione giovanile. Sono questi i frutti della sottoscrizione di due distinti accordi tra la
Banca Europea per gli Investimenti (Bei), il Ministero dell’Economia e delle
Finanze e il Ministero dello Sviluppo
economico.
La prima
iniziativa consiste
nell’impiego di 100 milioni del Fondo di garanzia per le Pmi del Mise per
coprire i rischi di prima perdita in progetti di ricerca e sviluppo di piccole
e medie imprese e Mid-Cap, grazie ai quali la Bei attiverà un portafoglio di
prestiti di 500 milioni. Si tratta di un’operazione innovativa a livello
europeo, nella quale Stato italiano e Bei condividono il rischio (risk sharing
initiative). Per ogni euro di garanzia dello Stato, la Bei concede credito per 5 euro. In altre parole, si tratta di una moltiplicazione (effetto leva) da
1 a 5 delle risorse pubbliche nazionali. L’accordo consente quindi di
finanziare progetti con un profilo di rischio più elevato, ma, soprattutto, di
utilizzare risorse ingenti in una logica diversa dalla contribuzione a fondo
perduto.
La seconda iniziativa è un accordo quadro tra i due ministeri e la Bei
per collaborare con l’obiettivo di aumentare le risorse per il finanziamento di
nuovi investimenti. La collaborazione si svilupperà su tre linee per individuare
progetti per la realizzazione di infrastrutture e studiare congiuntamente le
forme più opportune per finanziare le opere e progetti sostenuti da fondi
strutturali europei ai quali aggiungere risorse Bei in diversi campi: piccole e
medie imprese, occupazione giovanile, diritto allo studio, infrastrutture
(soprattutto nel Sud Italia), agenda digitale, ricerca e sviluppo, efficienza
energetica e sviluppo sostenibile. Infine, per fornire assistenza tecnica ai
soggetti che programmano l’impiego dei fondi strutturali europei per il ciclo
2014-2020 in modo da ottimizzare l’utilizzo di queste risorse in
combinazione con i fondi Bei.