L’unione di competenze fa crescere il ruolo di Sempla

Nata dal merger, nel 2008, tra Sapient e Datel, ora la società raccoglie i frutti di una maggior offerta di know how

Si frequentavano e si studiavano a vicenda già da oltre un anno, per cui, scoprendo di essere affini e complementari, nell’aprile del 2008 Sapient Italia e Gruppo Datel hanno deciso di unirsi e di formare la nuova realtà Sempla. «Datel – ci spiega il managing director di Sempla, Alfio Puglisi – aveva un know how che affondava le radici nella consulenza operativa, come analisi di processi, analisi funzionale e costruzione delle soluzioni, che possono essere custom ma ultimamente si lavorava sempre più sulla packaging implementation oppure sul riuso di asset informatici. Nasce quindi su un mondo più legacy, mentre il focus della ex Sapient era sulle architetture open, in particolare sul financial service: in questo contesto il nostro cliente è sempre stato l’It, che ci vedeva come testa di ponte con il business, anche se in realtà ci fermavamo davanti alle realizzazioni degli ambienti dipartimentali open, mentre oggi dopo la fusione, siamo in grado di entrare nei tecnicismi più legacy. Infatti, con Datel abbiamo completato il ciclo di vita di tipo più progettuale, per cui abbiamo raggiunto anche una complementarietà delle competenze, che ha portato a uno scambio di clienti. L’unione, quindi, ha consentito un allungamento della catena d’offerta e soprattutto la capacità di affrontare un problema It dall’inizio alla fine».

Da un punto di vista formale, è stata Sapient che ha acquisito Datel, ma in sostanza sono gli imprenditori che hanno investito in Sapient, per cui si è trattato più di una unione che di un’acquisizione, che fa di Sempla una realtà da oltre 400 dipendenti e che alle sedi principali di Milano, Firenze e Siena affianca anche quelle di Altopascio (Lucca), Palermo, Parma, Torino, Treviso e Limerick (Irlanda) alle quali di recente si è aggiunta Roma. «In genere queste sedi sono nate per stare vicino ai grossi clienti, in particolare banche: là dove c’è un’attività di tipo continuativo, cerchiamo di creare lavoro in loco – osserva Puglisi -. Nello specifico, per le banche il 2008 è stato l’anno delle fusioni e delle grandi integrazioni, per cui è aumentata la richiesta di manovalanza e la necessità di intervenire in tempi ristretti per portare a fattor comune le realtà che si univano, mentre nel 2009 si avverte un sostanziale taglio della spesa, per cui per quanto ci riguarda sono richiesti molti interventi sul mondo applicativo in un’ottica di efficienza. Su alcuni fronti, c’è l’esigenza di un monitoraggio più attento con algoritmi di segnalazione più rapidi rispetto al passato, in modo da intercettare eventuali default per tempo, mentre un altro fronte d’offerta che si sta sviluppando sempre dal punto di vista delle banche verso il mercato è quello della ristrutturazione del debito». Nel mondo del credito Sempla è ben posizionata, sia come perimetro ex Datel che come ex Sapient, ed è presente anche con soluzioni proprie, come per esempio quella sulla pratica elettronica di fido: in pratica offre dei semilavorati che consentono alla società di intervenire più velocemente. «Oggi un fattore di successo è quello di essere specializzati – prosegue Puglisi – per cui quando proponiamo una soluzione è perché in casa abbiamo le competenze necessarie sia organizzative che funzionali e tecniche».

Un’attività nuova che di anno in anno sta crescendo e sulla quale la società sta investendo è quella di offrire servizi in outsourcing. «Vista la nostra organizzazione, ci siamo chiesti perché non aiutare i clienti a essere più efficienti su attività che hanno poco valore aggiunto, prendendole noi in gestione, per cui non facciamo le tipiche attività di data entry, perché non è il nostro mestiere, ma di solito estrapoliamo la componente di processo organizzativo del cliente, lavorando però sui suoi sistemi interni. Il nostro modello di offerta parte con il definire gli obiettivi di efficienza, iniziando da uno studio che è tipicamente consulenziale, dove una volta analizzato il processo si valuta quello che può essere un percorso su 2/3 anni di efficientamento e di miglioramento del livello di servizio».

Di recente è stata creata anche Sempla Roma, «che si rivolge ai mercati delle utility, della Pa e dell’industria del Centro Sud, frutto di una joint venture con un gruppo di consulenti della capitale, specializzati in questi settori – spiega il manager -. La nuova realtà è consolidata nel gruppo Sempla che ne detiene il 51%. Da parte nostra abbiamo messo sul tavolo know how, referenze e capacità di delivery, mentre dall’altra parte c’è una presenza trentennale nei settori prima citati». Riguardo alle partnership con altri vendor, Puglisi ha ricordato quella con Ibm «alla quale ci rivolgiamo quando serve una solidità maggiore della nostra».

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