L’installazione della scheda madre

Spiegata nel dettaglio la procedura corretta per il montaggio della motherboard in un telaio ATX

giugno 2003 Per installare la scheda madre nel personal computer non
servono attrezzi particolari. Nella maggior parte dei casi basta munirsi di un
cacciavite con punta a stella di media grandezza, solo in qualche
rara occasione serviranno anche un cacciavite a lama, sempre
di media grandezza, e una pinza con becchi a punta.

Rammentiamo alcune delle precauzioni indispensabili da prendere quando si lavora
con componenti elettronici sensibili all’elettricità statica.
Prima di prendere in mano la scheda toccate sempre qualcosa di metallico, per
esempio il telaio del computer.
Maneggiare il meno possibile la scheda, quando è necessario afferrarla
lungo i bordi senza toccare con le dita i circuiti. Non appoggiatela mai direttamente
su una superficie, interponete la busta di plastica antistatica della confezione
o un qualsiasi materiale con proprietà antistatiche.

ATX come formato di riferimento
L’affermazione del formato di telaio ATX ha di fatto
eliminato qualsiasi problema di incompatibilità intesa come la non corrispondenza
tra i fori sul telaio e quelli sulla scheda madre. Tuttavia rimane ancora qualcosa
da verificare prima di procedere, specie quando si vuole inserire una nuova
scheda in un case con una certa anzianità.

I telai middle tower e tower di qualche anno fa erano predisposti per accettare
schede AT e ATX. Questi due formati però
prevedono un diverso metodo per l’accensione. Le schede AT hanno un interruttore
nell’alimentatore in serie alla tensione di rete a 220 V, le schede ATX invece
si accendono tramite un pulsante collegato alla logica a bassa tensione della
scheda madre.

Chi possiede qualche rudimento di elettrotecnica e se la cava col “fai
da te” può acquistare un pulsante presso un negozio che vende materiale
elettronico e sostituire l’interruttore. Chi è a digiuno di tali nozioni
è meglio che acquisti un nuovo telaio.

Occhio anche all’alimentatore. Nei vecchi telai AT,
tranne qualche eccezione, aveva una potenza standard di 250 W,
sufficiente ai tempi ma al limite, per non dire inadeguato, con le CPU delle
ultime generazioni il cui consumo medio è aumentato. Inoltre sono privi
dell’alimentazione supplementare richiesta dai sistemi con Pentium 4.
Oggi la potenza degli alimentatori è compresa tra 300 e 350 W
e la doppia alimentazione per i Pentium 4 è diventata uno standard, ma
sui problemi legati all’alimentatore e alla giusta tipologia di alimentatore
torneremo nella prossima puntata.

Connettori al posto giusto
Un’altra verifica da eseguire in anticipo è controllare se le feritoie
per i connettori della piastra posteriore del telaio coincidono con la disposizione
delle porte sulla scheda madre.

Nell’immagine sopra è visibile una scheda madre Intel le cui uscite
audio sono disposte in verticale, mentre sul telaio i relativi fori sono in
posizione orizzontale e non c’è lo spazio per le due porte USB
e la presa di rete. Normalmente le schede madri hanno in dotazione una piastra
proprietaria con cui sostituire quella preesistente. Le piastre sono fissate
al telaio con viti oppure a incastro.

Il montaggio
Finita questa parte iniziale di verifiche ci si può dedicare alla scheda
madre. Sfilate la scheda madre dalla busta antistatica, spianate la busta su
una superficie, meglio se non antistatica nonostante l’interposizione della
busta, e appoggiatevi sopra la scheda.

Il processore
Inserite il processore nello zoccolo e montate il dissipatore con la
ventola
. I piedini del processore sono sfalsati per impedire l’inserimento
scorretto. Se il processore non entra agevolmente nello zoccolo non spingete,
controllate che non ci sia qualche piedino piegato e che l’allineamento sia
corretto. Sia il processore sia lo zoccolo hanno dei segni di riferimento come
è visibile nell’immagine in basso.

Se qualche piedino si è piegato durante le manovre si può cercare
di raddrizzarli con la pinzetta con i becchi a punta, è superfluo dire
che l’operazione va fatta con la massima delicatezza e attenzione.

…continua

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