L’insostenibile leggerezza del Forum sulla WebTv

C’è ancora molto da fare per dare un senso ad associazioni dedicate al piccolo e piccolissimo schermo. E Rai.tv, che già è bella, diventa inarrivabile.

Il futuro della web tv era il generico argomento del 2° Web Tv Italian Forum, organizzato il primo dicembre da Assowebtv e patrocinato dal Mibac, Provincia e Comune di Roma. Nonostante si stia vivendo un periodo di forte crisi, da questo evento era lecito attendersi di più. Per fare un esempio, nella mezza giornata di presentazioni hanno preso parola solo due WebTv, quella della Luiss dal palco ed Uniroma.Tv con una domanda dalla platea.

Le uniche informazioni davvero nel merito sono apparse quelle fornite da Pieranna Calvi, responsabile marketing editoriale web e pubblicità interattiva Sipra, cioè Rai. Mi sembra necessario notare che se le opinioni forti sono quelle direttamente derivate dal servizio pubblico, l’offerta del privato o non c’è o non è rappresentata.

“Oggi sappiamo cosa fare con il web: è una piattaforma per la TV”, ha esordito Pieranna, ricordando Rai.tv ha in streaming e simulcast i suoi tredici canali free.
Due gli elementi particolarmente interessanti della sua analisi, uno sul rapporto streaming/on-demand/piratato, l’altra sullo zapping. “Metà di quelli che vedono la desktopTV poi la ricercano on-demand”, per un percorso convergente della fruizione; “pod/podcast e contenuti piratati sono meno visti dell’equivalente streaming”, almeno per quello che ci dicono le metriche dirette di ciascun tipo di video.

Ancora più interessante è l’argomento pubblicitario, partendo dall’esperienza dell’utente: “Nella nostra esperienza lo zapping sulla pubblicità nei canali streaming è molto più ridotto dell’equivalente televisivo“, dice la Calvi, spiegando anche i principali motivi.
Spesso le pubblicità sono migliorate per estetica o interattività, arricchendo i player oppure direttamente editando i video per renderli cliccabili.

E se l’inserzionista fa fatica a capire l’equivalenza tra banner e manchette, capisce benissimo una cosa che non c’era prima, come la promozione intorno allo schermo, che da risultati eccezionali.
Meno interessanti, ma forse per un motivo valido, i dati presentati da Riccardo Mangiaracina (Osservatorio NewTV del PoliMi). L’osservazione centrale è sembrata essere che i tre modelli televisivi, ovvero “Sofa Tv, desktop Tv e Hand Tv competono non tra loro ma su tempo e portafogli dell’utente”, quindi indirettamente sulla spesa per l’advertising. Per avere i risultati completi bisognerà attendere il rilascio dell’Osservatorio NewTv 2009 a metà dicembre, per cui è stato comprensibile che alcuni punti dell’analisi, svolta sui dati del 2008, siano stati lasciati in disparte.

L’analisi dell’attività di Luiss.Tv è stata semplice e lineare, con uno spunto di riflessione: “Stiamo valutando il canale iTunes”, ha annunciato Saverio Occhipinti, responsabile dell’emittente; nel seguire analoghi modelli internazionali “potremmo inserire ogni lectio magistralis anche su quel canale” se non solamente su quello.

Tra i relatori del Forum anche Max Giovagnoli con il cappello di direttore editoriale di Romanimata. “Nelle sitcom gli italiani sono delle pippe”, ha esordito Max, mettendosi in gioco. “Noi abbiamo provato a farne una dedicata agli appassionati della Ducati, con il set in via delle Botteghe oscure, crowdsourcing di suggerimento trama ed altre componenti che la renderanno la prima sitcom crossmediale italiana”, ha spiegato.
In mattinata Max aveva coordinato Crossmedia 4, l’edizione 2009 dell’evento dedicato a produzioni progettate fin dall’inizio per andare su più media e non sempre con lo stesso approccio (convergenza) ma anche con modalità differenziate (crossmedialità).

Non resta che darsi appuntamento all’anno prossimo, confidando nella fine della crisi, nella convergenza tra le date di presentazione delle analisi e nella presenza di esponenti delle WebTv commerciali che possano dare al settore indicazioni forti e crossmediali anche alla Rai.

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