L’impegno di Cisco tra sociale e business

Nuovo amministratore delegato e nuova squadra in Cisco Italia. Stefano Venturi, che ha guidato la filiale nazionale per 13 anni, va a ricoprire un incarico europeo diventando responsabile del mercato del Public sector e passa il testimone a David Bevil …

Nuovo amministratore delegato e nuova squadra in Cisco Italia. Stefano Venturi, che ha guidato la filiale nazionale per 13 anni, va a ricoprire un incarico europeo diventando responsabile del mercato del Public sector e passa il testimone a David Bevilacqua, che nella sua carriera ha raccolto parecchie sfide, come lui stesso racconta. Dopo una serie di esperienze lavorative in Ibm e Sun Microsystems, il manager è entrato in Cisco Italia nel 1996, dove ha lavorato per 9 anni. Nel 2005 gli è stato affidato l’incarico di seguire come general manager il Sud-Est Europa e, dopo due anni, è rientrato in Europa come responsabile del mercato Enterprise, a cui un anno fa si è aggiunto anche l’incarico di seguire ad interim il Public sector.

«In questi quattro anni passati all’estero – ha affermato il nuovo Ad – ho avuto modo di farmi un’idea di come l’Italia viene percepita all’estero. E ho scoperto che ci riconoscono una grande eccellenza in settori come la moda, il design, il cibo e le vetture, però quando si parla di innovazione dal punto di vista di processo e di sistema, la situazione si ribalta completamente, in quanto veniamo visti come un paese in cui è difficile fare investimenti, trattenere talenti, in definitiva fare business».

Ed è proprio in questa direzione che va l’impegno della nuova squadra di Cisco Italia: attivare nel nostro paese l’innovazione non solo di prodotto ma anche dal punto di vista di best practice di processi e di sistema, grazie all’introduzione delle tecnologie di ultima generazione.

«In Italia si può fare innovazione – ha sottolineato Bevilacqua -. Noi abbiamo iniziato acquisendo da Pirelli Optical Systems la divisione fotonica, che oggi è diventata Cisco Photonics, con sede a Monza. Si tratta di un centro di eccellenza dove lavorano più di 250 ricercatori, che hanno depositato più di 100 brevetti e che sviluppano tecnologie per tutto il mondo. Nel marzo scorso abbiamo inaugurato il Cbcc (Cisco Business Collaboration Centre and Connected Home Experience, ndr), un centro con il quale vogliamo creare un punto di aggregazione dove invitare non solo le aziende clienti ma anche partner e ricercatori di altre aziende che vogliono utilizzare le nostre strutture per fare innovazione».

Ma un’altra area su cui è da tempo focalizzata l’attenzione di Cisco in Italia è la formazione, che si concretizza nel programma Networking Academy, che ha compiuto 10 anni, con il quale sono stati formati 45.000 studenti».

Ma visto che la crisi sta creando tanti disoccupati, un prossimo impegno di Cisco sarà quello di organizzare dei corsi gratuiti di formazione per le categorie più deboli, come disoccupati, extracomunitari e anziani, mettendo a disposizione tramite collaboratori il proprio know how e rendere così un servizio sociale al paese.

Grazie a una serie consistente di acquisizioni, come ha ricordato Bevilacqua, oggi Cisco è una società che da puro venditore di prodotti si è trasformata in fornitore di sistemi, per arrivare a entrare nel mondo delle soluzioni attraverso le architetture.

«Oggi Cisco guarda alla rete come a un’architettura sulla quale poggiare delle soluzioni che possono dare delle risposte ai problemi di business dei nostri clienti – ha commentato l’Ad -. Questo passaggio per noi è stato epocale e lo stiamo portando avanti con grande impegno nel fornire non solo alla nostra forza vendita e ai dipendenti gli strumenti per essere più capaci di interagire con il mercato in una logica più indirizzata al business che al prodotto, ma anche attivando nuove collaborazioni e partnership. Una su tutte l’alleanza con Accenure, di cui sono stato l’executive sponsor per l’Europa, che ha dato vita a Accenture & Cisco Business Group, dove abbiamo messo risorse in comune, per cercare di utilizzare da un lato la nostra eccellenza tecnologica e dall’altro la grande capacità di conoscenza del mercato di Accenture».

Focus su mercati trainanati

Venendo ora ad analizzare i mercati su cui puntare, Bevilacqua ne ha citati cinque. «Il primo è la Sanità, un tema che mi sta molto a cuore. Secondo i dati del 2008 è costata il 9% del Pil, ma molti analisti stimano che se nulla interviene nel modo in cui viene gestita, visto che siamo un paese sempre più di vecchi, nel 2013 la spesa impatterà per il 30%, un valore che nessun paese al mondo può sostenere. Per cui bisogna cambiare il sistema e questo è possibile con le tecnologie di comunicazione e di collaborazione. Faccio un esempio: sulla nostra soluzione Telepresence, che è nata come uno strumento di comunicazione interaziendale, abbiamo costruito un’offerta specifica per la sanità, integrando prodotti, competenze e soluzioni di altri player sul mercato. Per cui oggi consente di mettere in contatto medici sparsi in luoghi diversi per avere confronti diretti e di poter mettere in contatto pazienti con medici, che possono seguirli anche a distanza».

Un secondo mercato di focalizzazione è lo Smart Grid: in merito Cisco ha una soluzione di infrastruttura Ip end to end che gestisce in modo efficiente e affidabile la fornitura e il consumo energetico e ha già avviato un progetto pilota con Enel. Un terzo settore è il Connected Real Estate, cioè portare negli edifici sia residenziali che commerciali le tecnologie che tramite le reti Ip riescono a gestire il consumo energetico e la building automation. Da qui alla Smart & Connected Communities il passo è breve, in quanto si passa dal controllo degli edifici a una miglior gestione delle città e delle comunità. Un altro mercato adiacente è Sport & Entertainment, ritenuto da Bevilacqua «interessante perché ha una grande esigenza di tecnologia. Anche in Italia ormai le società di calcio dovranno garantire sicurezza e servizi all’interno dello stadio, per cui la domanda di tecnologia in questi ambienti è estremamente elevata. Cisco ha delle soluzioni evolute legate non solo alla video-sorgeglianza ma anche al video, al wireless, alla distribuzione dei contenuti, con l’obiettivo di offrire un servizio diverso agli spettatori. Da tutto questo emerge che il tema centrale della nostra strategia è il video, che pensiamo sia l’applicazione del futuro. Il traffico Ip continua a crescere e, stando alle previsioni, tra il 2008 e il 2013 il 90% del traffico Ip totale sarà dato dal video, che rappresenterà anche il 64% del traffico mobile, per cui sarà l’applicazione che cambia le regole del gioco, ma avrà bisogno di un’adeguata banda larga».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome