L’export supera i livelli pre-crisi

Secondo la Cgia di Mestre, rispetto al 2008 l’incremento medio nazionale è stato del 2,6 per cento. Le Pmi rappresentano il 53,9 per cento del totale, le grandi imprese, invece, “solo” il 45,7 per cento. Nei primi 9 mesi del 2013, il saldo commerciale ha segnato un attivo di 19,6 miliardi di euro.

Nei primi
nove mesi del 2013, l’export italiano ha superato i livelli pre-crisi,
rispetto al 2008, infatti, l’incremento medio nazionale è stato del 2,6 per
cento
. Lo fa notare l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha inoltre
rilevato che nei primi nove mesi di sei anni fa l’Italia ha esportato merci e
servizi per un valore di 282,2 miliardi di euro, mentre nello stesso periodo
dell’anno scorso, il volume complessivo delle vendite all’estero ha toccato i 289,5
miliardi
.

Le imprese
italiane
che operano direttamente nei mercati esteri sono quasi 191.000,
pari al 4,3 per cento del totale delle aziende presenti nel nostro Paese. Gli
addetti che trovano lavoro in queste realtà produttive, invece, sono quasi
4.615.000 (pari al 27,5 per cento del totale). Ponendo pari a 100 il valore
complessivo delle esportazioni, le Pmi (quelle con meno di 250 addetti)
rappresentano il 53,9 per cento del totale: le grandi imprese, invece,
“solo” il 45,7 per cento.

A livello
territoriale gli aumenti percentuali più importanti tra il 2008 e il 2013 si
sono verificati in Liguria (+23,4 per cento), in Toscana (+21,3
per cento) e nel Lazio (+20,6 per cento).

Le Regioni
che, invece, hanno subìto una riduzione delle vendite all’estero sono state soprattutto quelle del Sud: la Basilicata (-51,3 per cento), il Molise
(-50,5 per cento), l’Abruzzo (-15,3 per cento) e la Sardegna
(-14,9 per cento).

In
difficoltà anche due realtà a Statuto speciale del Nord: la Valle d’Aosta
(-23,7 per cento) e il Friuli-Venezia Giulia (-13,1 per cento).

Infine, per
quanto riguarda il saldo commerciale (ovvero, la differenza tra export e
import), il Paese fa segnare un valore estremamente positivo: +19,6 miliardi
di euro
nei primi 9 mesi del 2013. A livello regionale spiccano i risultati
conseguiti in Emilia Romagna (+16,48 miliardi di euro), in Veneto
(+10,87 miliardi) e in Piemonte (+10,18 miliardi).

Questi
risultati
– afferma Giuseppe Bortolussi.
segretario della Cgia – dimostrano che le nostre produzioni, in particolar
modo quelle riconducibili al cosiddetto made in Italy, sono costituite da prodotti
di alta qualità e innovazione
che riescono ad imporsi soprattutto nei
Paesi extra Ue
; tale fenomeno avviene nonostante l’elevata quotazione
dell’euro contribuisca a penalizzare la vendita delle nostre merci nei Paesi
che non adottano la nostra moneta
”.

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