L’Expo supera l’esame del Bie. E Stanca è ottimista

Il consiglio comunale boccia però a maggioranza il doppio incarico dell’amministratore delegato della SoGe

“Non ci sarà nessun ridimensionamento dei piani per l’Expo 2015”. Di ritorno da Parigi dove ha presentato lo stato avanzamento lavori al Bie (Bureau internazional des expositions)ottenedop un responso positivo, Lucio Stanca liquida così le voci che indicavano una revisione del piano originario. In realtà più che di voci si trattava di una dichiarazione dello stesso Stanca che dopo avere ottenuto la contestata nomina (rimane la presunta incompatibilità con la sua carica di senatore) al vertice della società di gestione aveva dichiarato: “Prima costruisco la struttura societaria, poi rivisiterò subito il dossier candidatura di Expo 2015”. Secondo Stanca “una validazione del masterplan è assolutamente necessaria. Ci vorranno dei ritocchi e una messa a fuoco sulle stime di afflusso e di introito. Da questa validazione realistica, costruiremo il piano industriale e quello economico-finanziario”.


A qualche giorno di distanza, però, è prevalso l’ottimismo e il nuovo capo della Soge ha spiegato che rispetto ai numeri preventivati “Non ci poniamo limiti, può darsi anche che potremo superarli. Il brand Expo ha enormi potenzialità”.



Ma fra Milano e Roma le voci si infittiscono. Il tam tam batte incessante. Il terremoto potrebbe dare nuova linfa al ministro Tremonti, da sempre poco entusiasta dell’evento milanese, e alle sue forbici. Come ricorda Marco Alfieri sul Sole 24 ore, mancano 2,7 miliardi di euro. In più la Camera ha approvato una mozione delle Pdl e della Lega che piazza alcuni paletti alle spese.


Il governo, infatti, si impegna “a reperire, previa definizione di un ordine di priorità, la totalità delle risorse richieste per il completamento degli investimenti infrastrutturali previsti: opere essenziali, connesse e necessarie”. Ammettendo implicitamente “che non tutto potrebbe essere finanziato, ma solo secondo una gerarchia ben precisa”, ammonisce il deputato del Pd, Vinicio Peluffo.


Per questo il Comune continua a chiedere garanzie sui finanziamenti oltre a una deroga al patto di stabilità sul tetto degli investimenti.


Intanto, Filippo Penati, presidente Pd della Provincia in campagna elettorale per il rinnovo dell’incarico chiede “un tagliando sugli impegni”, mentre Lucio Stanca, che si sta trasferendo nella nuova sede della società a Palazzo Reale, è costretto a incassare il voto del consiglio comunale che con dieci voti di vantaggio (molti arrivavano dalla maggioranza) approva una mozione del Pd dove si chiede al sindaco di sostenere la richiesta di dimissioni del parlamentare Lucio Stanca ad di Expo 2015. Salva per un solo voto, invece, Diana Bracco.

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