Lettera di Romani: controlliamo il Vod…

…ma lo chiede l’Europa. A domanda sbagliata è lecito non rispondere, commenta Lessig. Youtube verso il controllo di AgCom?

L’incontro “Internet è Libertà”, nel quale vari italiani prendevano le difese della rete e a Lawrence Lessig toccava fare da illuminato mediatore, ha presentato anche qualche elemento più pragmatico, che riportiamo qui di seguito.

Dalla illuminante teoria di Lessig si attendeva la pragmatica realtà del viceministro Romani, che nel suo intervento -al di là di una certa verve da utente informatico- ha preso subito una posizione precisa: “Rivendico che questo Governo ha portato la banda larga all’attenzione di tutti, mentre due anni fa nessuno si poneva questo problema” . L’affermazione non può essere accettata integralmente, in quanto esperti e frequentatori della Rete italiana conoscono il problema da più di due anni, certo prima che fosse così evidente.

Il discorso si è poi spostato sul decreto che porta il suo nome. “Penso che il testo appena approvato sia oggi largamente condiviso” , afferma, in questo cogliendo la realtà e implicitamente ammettendo che la prima versione era piuttosto approssimativa. Ma la condivisione non garantisce la correttezza.
Il testo in questione ora registra l’esclusione dal controllo dei siti Internet tradizionali, come i blog, i motori di ricerca, versioni elettroniche di quotidiani e riviste e dei giochi on line. Ma ancora non è chiaro cosa sarà di Youtube: Romani non lo dice esplicitamente, ma lascia capire che dovrebbe rientrare tra i soggetti controllati. Le operazioni di verifica del rispetto della normativa spetterebbero ad AgCom, una agenzia che ha i suoi problemi a farsi ascoltare dall’ordinamento giuridico italiano.

Ed ecco la risposta diretta di Romani alla domanda secca di Riccardo Luna che gli chiedeva se il decreto si applica a Youtube o no: “L’Europa ci chiede di stabilire cosa è Vod o Nvod (Near Video on demand, ndr) e cosa non lo è” , spiega; “stamattina sono andato a controllare i 40 video più visti di oggi ed ho trovato il Grande Fratello 10 e i gol delle partite di calcio: decidete voi se è Vod o no” .
Sarebbe stata preferibile una risposta esplicita, quand’anche positiva.

Resta da chiedersi se sia accettabile il parafulmine dell’Europa e delle sue domande. Su questo argomento ha preso posizione lo stesso Lessig: “Se le istituzioni europee fanno domande sbagliate non è obbligatorio rispondere, ma si può cercare di avere una formulazione corretta” .
D’altronde basterà vedere se anche altri Stati europei controlleranno i video online.

“La politica non faccia danni alla rete” , aveva detto Paolo Gentiloni. ”Ho l’impressione che la nostra generazione non sia adatta a tutelare sia la Rete, sia i cittadini”, gli ha fatto eco Romani.

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