Le nuove architetture di Hp per il computing “estremo”

Consolidamento, virtualizzazione e Grid computing sono i tre elementi alla base della strategia con cui la società si contrappone a Ibm e che rafforzano la roadmap dell’Adaptive Enterprise. A sorreggere tutti gli sviluppi, una fiducia incrollabile nelle capacità di Itanium 2.

 


Hp ha illustrato la propria strategia volta a fare di Itanium 2 la piattaforma delle proprie future soluzioni. Nel corso dell’incontro la società ha annunciato in tal senso una serie di nuovi prodotti e servizi volti a espandere la sua gamma, già di per sé ricca, di piattaforme. Più importante ancora, però, è l’annuncio delle proprie strategie architetturali per ciò che concerne le soluzioni di business continuity, per il consolidamento delle infrastrutture It, per gli Utility data center e nel settore del calcolo a elevatissima capacità.


Il problema architetturale che si materializza concretamente sul piatto, e le evoluzioni annunciate da Hp, sono una derivazione diretta dai limiti che si iniziano a percepire per ciò che riguarda la velocità di clock delle nuove generazioni di processori e delle piattaforme (con una forte caratterizzazione in chiave multiprocessore e a blade) che sono collegate.


I limiti imposti dalla necessità di contenere il consumo dei processori, infatti, stanno portando a una riconsiderazione delle modalità di realizzazione dei processori stessi e delle architetture in cui sono inseriti, con un crescente interesse da parte di costruttori come Hp per soluzioni che comprendano più processori sullo stesso chip o soluzioni che permettano l’elaborazione in parallelo. In sostanza, ciò può accadere aumentando le prestazioni in termini di capacità di calcolo senza per questo necessariamente dover aumentare la frequenza di lavoro.


Un’ulteriore soluzione, che è tra quelle che Hp ha dichiarato di voler perseguire attivamente, è quella del Grid computing, che permette di far lavorare congiuntamente processori distribuiti sia a livello di cluster che di rete e che quindi risulta in grado di porre a disposizione capacità di calcolo molto elevate, con un approccio di tipo “on demand” o “pay per use” che dir si voglia, che rende questa architettura molto appetibile anche per i produttori di software.

Le soluzioni annunciate…


Sono tre le tipologie di soluzioni annunciate da Hp. La prima comprende sistemi midrange Hp Integrity a 8 e 16 processori, che rappresentano l’ultima evoluzione che la società ha apportato alla sua famiglia di server Integrity a 64 bit, basati su Itanium 2 a 1,5 GHz, e che comprende già il server Superdome a 64 processori. Le soluzioni annunciate si posizionano poi tra quelle che fanno parte della strategia di Hp per la realizzazione di data center e infrastrutture It di tipo adattativo.


Abbinato a quello dei server Integrity a 8 e 16 processori, Hp ha annunciato anche la possibilità di fornire, in collaborazione con Intel Solution Services, una serie di servizi sviluppati appositamente per i clienti europei che desiderano migrare dai sistemi business critical attualmente in esercizio, verso le nuove piattaforme basate sul processore Itanium 2 di Intel.


Oltre a ciò, Hp ha rilasciato anche una serie di nuove opzioni per la sua linea Proliant, che comprende anche un nuovo switch progettato espressamente per semplificare l’interconnessione e la gestione di ambienti server basati su blade.

…e le tendenze tecnologiche


Se gli annunci in termine di prodotto si inquadrano nell’evoluzione di linee tecnologiche già in essere, è nelle architetture che Hp mostra di voler accelerare, con l’obiettivo, non nascosto, di arrivare a costituire nel volgere di due-tre anni, un riferimento standard per le soluzioni It aziendali sia nel settore dei server che dello storage. Gli elementi chiave di questa strategia emergono essere l’Adaptive enterprise, l’Utility data center e la Grid services architecture.


I primi due elementi sono in un certo qual modo interconnessi. Per adaptive enterprise Hp intende, infatti, la possibilità di realizzare soluzioni per l’It aziendale organizzate non più con una modalità topologica di tipo rigido a livello fisico, bensì con un approccio virtuale in cui ogni livello di apparati (che poi costituiscono i classici tier di una architettura It) può essere riconnesso ai dispositivi dei livelli adiacenti in base a esigenze di calcolo e applicative specifiche.


Una modalità, quindi, che trasforma in virtuale le risorse di un sistema informativo permettendone la riallocazione e un miglior sfruttamento.


Una tale “vision” è applicata da Hp proprio al mondo dei data center e per loro ha sviluppato un’architettura virtuale che è riferita come Utility data center che comprende servizi per la protezione dei dati e la loro replicazione, sia per i server che per lo storage, e utility software di controllo e di riconfigurazione automatica che permettono di partizionare in modo automatico le risorse del data center in base alle esigenze di calcolo e di storage delle applicazioni.


Quella che rappresenta, però, la punta più avanzata della sfida tecnologica lanciata da Hp e con cui i suoi concorrenti dovranno misurarsi è la sua Advanced Grid Strategy, concretizzatasi in una architettura software in grado di abilitare la condivisione in modo sicuro di risorse It tra i membri di una organizzazione virtuale.


La società, infatti, ha annunciato i piani per abilitare la sua infrastruttura tecnologica per il grid computing. In base alla soluzione che ha sviluppato, le risorse che possono essere condivise all’interno della sua architettura Grid sono fornite come “Grid services” e possono comprendere capacità elaborativa di computer, spazio di memoria, database o applicazioni. Questi elementi, una volta che sono inseriti all’interno dell’architettura, possono essere registrati, rilevati automaticamente, acceduti da remoto, condivisi, aggiornati o monitorati.


Tramite l’adozione nativa degli standard per il grid computing, Hp ha dichiarato di essersi poi posta l’obiettivo di rendere più semplice l’utilizzo e la gestione di risorse It distribuite, sia a livello di cluster di cluster locali che di cluster di cluster in ambito geografico. L’iniziativa avviata da Hp si propone in tal senso di integrare gli standard industriali già esistenti per il “grid”, incluso in questi il Global Toolkit e l’Open Grid Services Architecture (Ogsa) in tutte le sue linee di prodotti per la gamma enterprise.


Hp ha annunciato anche l’erogazione di servizi di consulting da parte di Hp Services specifici per piattaforme grid-based e volti a fornire la gestione, lo sviluppo e il supporto per architetture grid. In pratica, con l’accelerazione verso il grid computing, Hp appare voler spostare su una frontiera più avanzata il concetto di virtualizzazione, peraltro già molto caratterizzante le sue soluzioni, e permettere a un’azienda di utilizzare in modo dinamico le proprie risorse It indipendentemente da dove si trovano nella sua rete mondiale. Ciò permette da una parte di rispondere in modo dinamico alle necessità elaborative e dall’altro di ottimizzare gli investimenti in apparati mediando tra i diversi picchi di carico richiesti dalle applicazioni aziendali. L’interesse di Hp per il grid computing nasconde (ma non troppo bene) due obiettivi che la società sembra essersi data. Il primo è quello di creare una differenziazione tecnologica con i concorrenti puntando su soluzioni aperte che, come già con la sua piattaforma di management OpenView, potrebbero diventare standard di mercato.

Un mercato allettante


Il secondo è di riservarsi una congrua percentuale del fatturato mondiale che gli analisti hanno stimato, per il grid software e relativi servizi, che per il 2008 ammonti alla non trascurabile cifra di 4 miliardi di dollari.


Va detto che il concetto di grid non è del tutto nuovo ma, come Internet, ha dovuto aspettare che maturassero una serie di sviluppi tecnologici in settori contigui a quello dell’It per poter essere concretamente perseguito. Tra questi, quello delle reti ad alta velocità e dell’interconnessione a livello metropolitano a banda larga. Un secondo elemento è la disponibilità di processori ad alta capacità come Itanium 2. Il terzo è la disponibilità di standard che permettano di sviluppare architetture al cui interno possono trovare posto non solo prodotti di Hp ma anche di altri fornitori. Non a caso, uno degli elementi principali della strategia grid di Hp è costituito dalla Grid software infrastructure, che si basa su OpenView e ne estende le funzionalità anche a livello Web.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome